Lettera informativa n. 133/18 del 02.10.2018 – NG 20-18

 NEWSLETTER GIURISPRUDENZIALE n. 20-2018

 

 LUGLIO 2018 (I)

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. I, SENTENZA N. 17278 DEL 2 LUGLIO 2018

(Sito Internet – Servizio fungibile – Fornitura subordinata al consenso al trattamento dei dati personali)

In tema di consenso al trattamento dei dati personali, la previsione dell’articolo 23 del codice della privacy, nello stabilire che il consenso è validamente prestato solo se espresso liberamente e specificamente in riferimento ad un trattamento chiaramente individuato, consente al gestore di un sito Internet, il quale somministri un servizio fungibile, cui l’utente possa rinunciare senza gravoso sacrificio (nella specie servizio di newsletter su tematiche legate alla finanza, al fisco, al diritto e al lavoro), di condizionare la fornitura del servizio al trattamento dei dati per finalità pubblicitarie, sempre che il consenso sia singolarmente ed inequivocabilmente prestato in riferimento a tale effetto, il che comporta altresì la necessità, almeno, dell’indicazione dei settori merceologici o dei servizi cui i messaggi pubblicitari saranno riferiti.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. I, SENTENZA N. 17279 DEL 2 LUGLIO 2018

(Società pubblica – Attività commerciale – Fallibilità)

Tutte le società cosiddette pubbliche, che svolgano attività commerciale, quale che sia la composizione del loro capitale sociale, le attività in concreto esercitate, ovvero le forme di controllo cui risultano effettivamente sottoposte, restano assoggettate al fallimento, al pari di ogni altro sodalizio nei cui confronti debbano trovare applicazione le norme codicistiche poiché la scelta del legislatore di consentire l’esercizio di determinate attività a società di capitali – e dunque di perseguire l’interesse pubblico attraverso lo strumento privatistico -, comporta che queste assumano i rischi connessi alla loro insolvenza, pena la violazione dei principi di uguaglianza e di affidamento dei soggetti che con esse entrano in rapporto ed attesa la necessità del rispetto delle regole della concorrenza, che impone parità di trattamento tra quanti operano all’interno di uno stesso mercato con identiche forme e medesime modalità.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI – 3, ORDINANZA N. 17332 DEL 3 LUGLIO 2018

(Immobile concesso in comodato a figlio e nuora – Sopravvenute precarie condizioni di salute dei comodanti – Unico bene a disposizione – Obbligo del comodatario di provare la destinazione a casa familiare)

L’immobile concesso in comodato torna al proprietario che ha problemi di salute legati all’età se il beneficiario non prova la destinazione del bene a casa familiare. Il bisogno che giustifica la richiesta di restituzione, infatti, deve essere urgente e imprevisto rispetto al momento della stipula del contratto ma non grave, con la conseguenza che anche la necessità di fronteggiare maggiori spese mediche costituisce un motivo più che legittimo per riottenere l’appartamento.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI – 1, ORDINANZA N. 17392 DEL 3 LUGLIO 2018

(Filiazione – Domanda di accertamento di paternità naturale – Successiva azione di disconoscimento del padre legittimo)

Va sospeso il giudizio di accertamento della paternità naturale se viene proposta l’azione di disconoscimento. Tra le cause esiste, infatti, un nesso di pregiudizialità in senso tecnico giuridico che consente di evitare il rischio di un conflitto di giudicati.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI – 3, ORDINANZA N. 17467 DEL 4 LUGLIO 2018

(Decreto ingiuntivo – Cliente – Querela di falso – Separazione dei giudizi)

Se il cliente propone querela di falso nel giudizio di opposizione al decreto ingiuntivo ottenuto dall’avvocato, il giudice deve separare i due giudizi, convertire il rito quanto alla querela di falso, disponendo che esso prosegua con rito ordinario a cognizione piena con decisione necessariamente collegiale, e sospendere il giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo fino all’esito della definizione della querela.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. UNITE, SENTENZA N. 17533 DEL 4 LUGLIO 2018

(Notificazioni – A mezzo di ufficiale giudiziario – Notifica effettuata da un ufficiale giudiziario extra districtum – Conseguenze)

In tema di notificazione, la violazione delle norme di cui agli articoli 106 e 107 del d.P.R. n. 1229 del 1959 costituisce una semplice irregolarità del comportamento del notificante la quale non produce alcun effetto ai fini processuali e quindi non può essere configurata come causa di nullità della notificazione. In particolare, la suddetta irregolarità, nascendo dalla violazione di norme di organizzazione del servizio svolto dagli ufficiali giudiziari non incide sull’idoneità della notificazione a rispondere alla propria funzione nell’ambito del processo e può, eventualmente, rilevare soltanto ai fini della responsabilità disciplinare o di altro tipo del singolo ufficiale giudiziario che ha eseguito la notificazione.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. UNITE, SENTENZA N. 17534 DEL 4 LUGLIO 2018

(Divieto di corrispondenza con la controparte assistita da altro legale – Sanzione disciplinare)

 Deve essere annullata con rinvio la sentenza del Cnf che conferma la sanzione disciplinare dell’ammonimento inflitta all’avvocato per aver intrattenuto corrispondenza con la controparte assistita da altro legale laddove l’incolpato ha scritto per conoscenza informando che il proprio assistito ha onorato il suo debito con l’assegno circolare recapitato al collega e intestato a controparte, laddove detta condotta risulta diretta ad evitare l’inizio di procedure esecutive o di altre iniziative nei confronti dei propri clienti e quindi ha una finalità di prevenzione non dissimile da quella propria di molte delle eccezioni elencate in modo non tassativo dall’articolo 27 Cdf, sicché può essere configurata come funzionale a sollecitare una condotta collaborativa della controparte cioè un «determinato comportamento», consistente nella chiusura dei rapporti tra le parti.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. II, SENTENZA N. 30401 DEL 5 LUGLIO 2018

(Autoriciclaggio – Profitto – Reato presupposto – Sequestro finalizzato alla confisca)

Il prodotto, il profitto o il prezzo del reato di autoriciclaggio non coincide con quello del reato presupposto, ma è da questo autonomo in quanto consiste nei proventi conseguiti dall’impiego del prodotto, del profitto o del prezzo del reato presupposto in attività economiche, finanziarie, imprenditoriali o speculative.

 CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, SENTENZA N. 17724 DEL 6 LUGLIO 2018

(Vacanza rovinata – Tour operator – Responsabilità del vettore – Danno non patrimoniale)

L’organizzatore o venditore di un pacchetto turistico, secondo quanto stabilito nell’articolo 14 del D.lgs. n. 111/95, emanato in attuazione della direttiva n. 90/314/Cee ed applicabile ai rapporti sorti anteriormente all’entrata in vigore del D.lgs. n. 206/05 (Codice del consumo), è tenuto a risarcire qualsiasi danno subito dal consumatore, anche quando la responsabilità sia ascrivibile esclusivamente ad altri prestatori di servizi (come il vettore, nella specie), salvo il diritto a rivalersi nei confronti di questi ultimi. Il danno non patrimoniale da vacanza rovinata, secondo quanto espressamente previsto in attuazione della Direttiva n. 90/314/Cee, costituisce uno dei casi previsti dalla legge nei quali, ai sensi dell’articolo 2059 c.c., il pregiudizio non patrimoniale è risarcibile. È compito del giudice di merito valutare la domanda di risarcimento di tale pregiudizio non patrimoniale in base ai generali principi di correttezza e buona fede e alla valutazione dell’importanza del danno, fondata sul bilanciamento del principio di tolleranza delle lesioni minime e della condizione concreta delle parti.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, SENTENZA N. 17726 DEL 6 LUGLIO 2018

(Avvocati – Patto di quota lite – Nella vigenza del cd. decreto Bersani – Compenso)

La previsione dell’articolo 2, comma 1 lettera a) del decreto legge 223/06 (cd. Bersani) eliminando in modo “secco” ed univoco il divieto di pattuire compensi parametrati al raggiungimento degli obiettivi perseguiti, non impone l’osservanza dei massimi tariffari (fatta salva nel successivo comma); in primo luogo in quanto il comma 1 contiene una disposizione speciale (concernente solo le tariffe massime) rispetto al tenore generale del comma 2; in secondo luogo, e soprattutto, in quanto, l’articolo 2233 c.c. pone una gerarchia di carattere preferenziale tra i vari criteri di determinazione dell’onorario spettante al professionista, considerando in primo luogo l’accordo delle parti e, solo in mancanza di convenzioni, le tariffe professionali, gli usi e la decisione del giudice; le tariffe massime, cioè, hanno un ruolo sussidiario e recessivo rispetto all’accordo delle parti, e continuano ad essere obbligatorie, in base al disposto dell’articolo 2, comma 2, del decreto legge, solo nel caso in cui tra avvocato e cliente non sia stato concluso un patto.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. II, ORDINANZA N. 17911 DEL 6 LUGLIO 2018

(Compenso forense – Decreto ingiuntivo ottenuto dall’avvocato – Spese liquidate dal giudice in sentenza – Opposizione del cliente)

Deve ritenersi legittimo il rigetto dell’opposizione proposta dal cliente avverso il decreto ingiuntivo ottenuto dall’avvocato che lo ha patrocinato in giudizio laddove la relativa sentenza conteneva la valutazione di congruità dell’importo poi liquidato a titolo di spese processuali e ben poteva essere utilizzata anche ai fini della quantificazione del compenso professionale, non occorrendo una ulteriore valutazione da parte del Consiglio dell’ordine degli avvocati, poiché il difensore non aveva richiesto somme ulteriori. Va confermata la condanna ex articolo 96, comma terzo, c.p.c. anche senza prova di un danno patito dal professionista laddove detta disposizione, nel prevedere che in ogni caso il giudice può, anche d’ufficio, condannare la parte soccombente al pagamento di una somma equitativamente determinata, contempla una misura sanzionatoria, volta a reprimere l’abuso dello strumento processuale quando esso è impiegato per finalità devianti rispetto alla «tutela dei diritti e degli interessi legittimi» per il quale l’articolo 24, primo comma, della Costituzione garantisce il ricorso al giudice.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. I, ORDINANZA N. 18006 DEL 9 LUGLIO 2018

(Dati personali – Professione giornalistica – Diritto di cronaca – Trattamento senza consenso dell’interessato)

Il trattamento dei dati personali per finalità giornalistiche può essere effettuato anche senza il consenso dell’interessato (articolo 137, comma 2, del codice privacy), ma pur sempre con modalità che garantiscano il rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali, della dignità dell’interessato e del diritto all’identità personale (articolo 2), nonché il rispetto del “Codice di deontologia relativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio dell’attività giornalistica”, al quale la giurisprudenza di legittimità ha riconosciuto valore di fonte normativa, in quanto richiamato dall’articolo 139 del codice dei dati personali e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale e dal cui rispetto gli iscritti all’Ordine non possono prescindere, perché la relativa violazione non solo li esporrebbe all’applicazione di sanzioni disciplinari da parte del Consiglio dell’Ordine competente, ma potrebbe essere anche fonte di responsabilità civile sia per l’autore che per la sua testata.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. I, ORDINANZA N. 18008 DEL 9 LUGLIO 2018

(Mantenimento dei figli – Maggiorenni non autosufficienti – Versamento diretto – Figlio convivente con la madre)

In sede di divorzio, il padre non può chiedere di versare il mantenimento direttamente al figlio maggiorenne se questo coabita con la mamma e non ha formulato un’esplicita domanda. È esclusa la possibilità per l’obbligato di scegliere la persona nei cui confronti assolvere la propria prestazione perché entrambi i beneficiari sono titolari di diritti autonomi.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, SENTENZA N. 18047 DEL 10 LUGLIO 2018

(Acquisto di un pacchetto turistico – Rinuncia al viaggio per il sopraggiungere di una patologia – Impossibilità sopravvenuta)

Chi compra un pacchetto turistico ha diritto alla restituzione della somma pagata se deve rinunciare al viaggio per il sopraggiungere di una improvvisa patologia. In questa ipotesi, infatti, è applicabile la disciplina sull’impossibilità sopravvenuta della prestazione risultando altresì irrilevante la mancata stipula di una polizza assicurativa.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. UNITE, SENTENZA N. 18287 DELL’11 LUGLIO 2018

(Assegno mantenimento – Funzione assistenziale, compensativa e perequativa – Inadeguatezza dei mezzi o impossibilità di procurarseli per ragioni oggettive – Criterio composito)

Ai sensi dell’articolo 5, comma sesto, della legge 898/70, dopo le modifiche introdotte con la legge 74/1987, il riconoscimento dell’assegno di divorzio, cui deve attribuirsi una funzione assistenziale ed in pari misura compensativa e perequativa, richiede l’accertamento dell’inadeguatezza dei mezzi o comunque dell’impossibilità di procurarseli per ragioni oggettive, attraverso l’applicazione dei criteri di cui alla prima parte della norma i quali costituiscono il parametro di cui si deve tenere conto per la relativa attribuzione e determinazione, ed in particolare, alla luce della valutazione comparativa delle condizioni economico-patrimoniali delle parti, in considerazione del contributo fornito dal richiedente alla conduzione della vita familiare e alla formazione del patrimonio comune e personale di ciascuno degli ex coniugi, in relazione alla durata del matrimonio e all’età dell’avente diritto.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. IV, SENTENZA N. 31631 DELL’11 LUGLIO 2018

(Infortunio – Muratore – Interventi di ristrutturazione – Proprietario-committente – Personale non specializzato – Culpa in eligendo)

Sussiste in capo al committente l’obbligo di verificare l’idoneità tecnico-professionale dell’impresa e dei lavoratori autonomi prescelti in relazione anche alla pericolosità dei lavori affidati (nel caso di specie, anche l’imputato, in qualità di committente, era tenuto a verificare il rispetto delle norme antinfortunistiche, avendo affidato direttamente i lavori a personale non specializzato, che operava secondo le sue direttive, non essendo risultata, infatti, la presenza di personale tecnico cui avesse affidato la direzione dei lavori). In materia di infortuni sul lavoro, ai fini della configurabilità di una «responsabilità del committente per culpa in eligendo nella verifica dell’idoneità tecnico – professionale dell’impresa affidataria di lavori, non è necessario il perfezionamento di un contratto di appalto, essendo sufficiente che nella fase di progettazione dell’opera, intervengano accordi per una mera prestazione d’opera, atteso il carattere negoziale degli stessi.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. II, SENTENZA N. 31732 DELL’11 LUGLIO 2018

(Estorsione – Minaccia – Ex amante – Relazione extraconiugale – Elargizioni in denaro)

Non commette esercizio arbitrario delle proprie ragioni ma estorsione chi minaccia l’ex amante di confessare la relazione extra coniugale a moglie e figli allo scopo di ottenere denaro.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, ORDINANZA N. 18314 DEL 12 LUGLIO 2018

(Difensore – Funzioni svolte nello circondario del Tribunale di assegnazione – Domicilio professionale)

Nel caso di difensore che svolga le sue funzioni nello stesso circondario del Tribunale a cui egli sia professionalmente assegnato, è onere della parte interessata ad eseguire la notifica accertare, anche mediante riscontro delle risultanze dell’albo professionale, quale sia l’effettivo domicilio professionale del difensore, con la conseguenza che non può ritenersi giustificata l’indicazione nella richiesta di notificazione di un indirizzo diverso, ancorché eventualmente corrispondente a indicazione fornita dal medesimo difensore nel giudizio non seguita da comunicazione nell’ambito del giudizio del successivo mutamento.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, SENTENZA N. 18324 DEL 12 LUGLIO 2018

(Ricorso in cassazione – Notifica a mezzo posta elettronica certificata)

Deve ritenersi ammissibile il ricorso per cassazione benché il messaggio di posta elettronica certificata notificato all’intimato dal ricorrente contenesse in allegato un file in formato pdf creato mediante la scansione della copia cartacea del ricorso e non in formato pdf “nativo”, ovvero realizzato mediante la conversione in tale formato di un file realizzato con un programma di videoscrittura, dovendosi ritenere che lo scopo della notificazione, in qualsiasi forma essa avvenga, sia portare l’atto da notificare a conoscenza del destinatario, non certo consentire a quest’ultimo il “copia e incolla”.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, ORDINANZA N. 18345 DEL 12 LUGLIO 2018

(Notai – Ipoteca non rilevata su un immobile – Dispensa dalle visure ipotecarie – Richiesta dal professionista – Risarcimento del danno al cliente)

Il notaio risarcisce il cliente per l’ipoteca sull’immobile se è il professionista a chiedere di essere dispensato dalle visure. La verifica della libertà del bene costituisce infatti un obbligo derivante dall’incarico conferito teso ad assicurare la serietà e la certezza degli atti giuridici.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. V, SENTENZA N. 32049 DEL 12 LUGLIO 2018

(Bancarotta – Distrazione – Concessione in affitto di azienda della fallita – Atto distrattivo)

La mera cessione dell’azienda, ancor più se solo in affitto, non può, infatti, costituire di per sé un fatto distrattivo (anche se destinata ad assorbire l’intera capacità produttiva della società cedente), perché quel che occorre dimostrare è che tale cessione sia avvenuta a fronte di un corrispettivo economico inadeguato, o che il corrispettivo non sia stato versato, o che sia stato corrisposto con una compensazione (totale o parziale) con debiti della società artatamente costruiti. In altri termini, se, a fronte della cessione dell’azienda, alla fallita è stato concretamente versato il giusto corrispettivo, non si può ritenere che tale atto l’abbia economicamente depauperata, sostituendosi le somme di denaro ricevute al complesso di beni ceduto.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, ORDINANZA N. 18527 DEL 13 LUGLIO 2018

(Responsabilità professionale – Studio associato – Adempimenti fiscali – Omesso versamento dei contributi del cliente – Conferimento dell’incarico a uno solo dei due)

Per l’omesso versamento dei contributi non risponde lo studio associato ma solo il singolo professionista. È esclusa, infatti, la solidarietà passiva tra i singoli partecipanti dal momento che l’associazione professionale rappresenta un mero patto interno per la divisione delle spese dello studio.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, ORDINANZA N. 18568 DEL 13 LUGLIO 2018

(Sinistro stradale – Decesso – Persone non parenti del de cuius – Legate alla vittima del reato da relazione affettiva e stabile convivenza)

Non può essere escluso il risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali ai richiedenti dopo che nel sinistro stradale è deceduto un componente di fatto della loro famiglia, in considerazione del fatto che il procedimento penale si è concluso con la condanna per omicidio colposo di entrambi i conducenti dei veicoli coinvolti. L’articolo 1 del d. lgs. 212/15, che recepisce la direttiva 2012/29/Ue sulle vittime di reato, ha modificato l’articolo 90 c.p.p., stabilendo che, in caso di decesso di persona offesa in conseguenza del reato, le facoltà ed i diritti previsti dalla legge possono essere esercitati e fatti valere non soltanto dai prossimi congiunti della stessa, ma anche da persona alla medesima legata da relazione affettiva e con essa stabilmente convivente.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI, ORDINANZA N. 18777 DEL 13 LUGLIO 2018

(Minori – Gestione del patrimonio – Revoca – Per mala gestio e non pericoli potenziali)

La rimozione dei genitori dall’amministrazione del patrimonio dei minori può essere disposta solo per una mala gestio già in atto e non per situazioni di potenziale pericolo.