Lettera informativa n. 18/19 del 04.02.2019 – NG 3-19

 

NEWSLETTER GIURISPRUDENZIALE n.  3-2019

NOVEMBRE 2018 (I)

 

CORTE DI GIUSTIZIA, GRANDE SEZIONE, SENTENZA C622/16 DEL 6 NOVEMBRE 2018

(Ici – Impugnazione – Aiuti di Stato)

La sentenza del Tribunale dell’Unione europea del 15 settembre 2016 è annullata nella parte in cui ha respinto il ricorso diretto all’annullamento della decisione 2013/284/Ue della Commissione relativa all’aiuto di Stato riguardante l’esenzione dall’imposta comunale sugli immobili per gli immobili utilizzati da enti non commerciali per fini specifici, cui l’Italia ha dato esecuzione, per la parte in cui la Commissione europea non ha ordinato il recupero degli aiuti illegali concessi sulla base dell’esenzione dall’imposta comunale sugli immobili.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. II, ORDINANZA N. 28267 DEL 6 NOVEMBRE 2018

(Parametri forensi – Liquidazione entro il minimo e il massimo tabellare – Necessità)

Nel vigore dei dm 55/2014 – e a differenza del regime del dm 140/12, il cui articolo 1 comma settimo dispone che in nessun caso le soglie numeriche indicate, anche a mezzo di percentuale, sia nei minimi che nei massimi, per la liquidazione del compenso, nel presente decreto e nelle tabelle allegate, sono vincolanti per la liquidazione stessa – il giudice è tenuto liquidare a titolo di compenso somme non superiori al massimo e non inferiori al minimo previsto dai parametri, poiché il citato decreto contiene disposizioni speciali e sopravvenute rispetto a quelle del dm 140/12, direttamente volte a regolare la materia delle spese processuali e non i rapporti tra l’avvocato ed il cliente.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. II, ORDINANZA N. 28411 DEL 7 NOVEMBRE 2018

(Opposizione – Costituzione in giudizio dell’opponente con deposito della sola velina – Legittimità)

E’ solo irregolare e non nulla la costituzione in giudizio dell’opponente a decreto ingiuntivo con deposito in cancelleria della velina. La copia dell’atto di citazione depositata nel fascicolo di parte, infatti, non deve recare anche l’attestazione dell’avvenuta consegna dell’originale all’ufficiale giudiziario. Il deposito della velina, peraltro, non arreca alcuna lesione sostanziale al contraddittorio processuale né lede i diritti della controparte.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. I, SENTENZA N. 50378 DEL 7 NOVEMBRE 2018

(Omicidio volontario – Consorte malata gravemente – Condizioni irreversibili – Attenuante del valore morale)

Nella attuale coscienza sociale il sentimento di compassione o di pietà è incompatibile con la condotta di soppressione della vita umana verso la quale si prova il sentimento medesimo. Non può quindi essere ritenuta di particolare valore morale la condotta di omicidio di persona che si trovi in condizioni di grave e irreversibile sofferenza fisica.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, SENTENZA N. 28510 DELL’8 NOVEMBRE 2018

(Intervento in causa – Chiamata in garanzia palesemente infondata – Spese processuali sostenute dal terzo chiamato in causa dal convenuto – Onere a carico del chiamante)

In tema di spese processuali, la palese infondatezza della domanda di garanzia proposta dal convenuto nei confronti di un terzo chiamato in giudizio comporta l’applicabilità del principio di soccombenza nel rapporto processuale instauratosi fra di loro, anche quando l’attore sia, a sua volta, soccombente nei confronti del convenuto chiamante, atteso che quest’ultimo sarebbe stato soccombente nei confronti del terzo anche in caso di esito diverso della causa principale.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, SENTENZA N. 28527 DELL’8 NOVEMBRE 2018

(Processo civile – Responsabilità aggravata – Da incauta trascrizione di pignoramento – Domanda autonoma di risarcimento del danno)

La domanda di risarcimento del danno derivato dall’incauta trascrizione d’un pignoramento, ai sensi dell’articolo 96, comma secondo, c.p.c., può essere proposta in via autonoma solo: (a) quando non sia stata proposta opposizione all’esecuzione, né poteva esserlo; (b) ovvero quando, proposta opposizione all’esecuzione, il danno patito dall’esecutato sia insorto successivamente alla definizione di tale giudizio, e sempre che si tratti di un danno nuovo ed autonomo, e non d’un mero aggravamento del pregiudizio già insorto prima della definizione del giudizio di opposizione all’esecuzione.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. TRIBUTARIA, SENTENZA N. 28684 DEL 9 NOVEMBRE 2018

(Agenzia Entrate Riscossione – Patrocinio – Avvocato del libero foro – Mandato – Senza il vaglio dell’organo di vigilanza – Al di fuori dei casi di urgenza)

Laddove il mandato all’avvocato del libero foro sia stato rilasciato da Agenzia Entrate Riscossione senza il vaglio dell’organo di vigilanza e non ricorra un caso di urgenza oppure non si sia in presenza di un documentato conflitto di interessi reale, tale atto è nullo ed è suscettibile di sanatoria soltanto nei limiti stabiliti dall’articolo 125 c.p.c. e a certe condizioni ma esclusivamente per i giudizi di merito e non per il giudizio di cassazione, a meno che si sia formato giudicato interno sul punto.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. II, ORDINANZA N. 28779 DEL 9 NOVEMBRE 2018

(Cliente – Prova – Fatto estintivo – Incertezza – A danno del debitore)

Se un avvocato agisce contro il cliente per il pagamento di un determinato credito, riferito a ben determinate prestazioni, e il cliente eccepisce di avere pagato nel corso del tempo una somma di molto maggiore rispetto a quella richiesta, riferita indistintamente a tutte le pratiche curate dal legale nel suo interesse, l’onere del debitore di dimostrare l’efficacia estintiva del pagamento non può ritenersi assolto in base al rilievo che l’avvocato non abbia specificamente contestato la ricezione della somma, ma si sia limitato a dedurre l’incongruenza fra l’importo oggetto della domanda e quello oggetto di eccezione: ne consegue che il cliente deve essere condannato a pagare la somma richiesta dall’avvocato dovendosi risolvere contro lo stesso debitore l’incertezza della prova del fatto estintivo.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI – 3, ORDINANZA N. 28848 DEL 12 NOVEMBRE 2018

(Esecuzione civile – Opposizione agli atti esecutivi – Mancanza della preventiva fase sommaria)

È improponibile l’opposizione agli atti esecutivi senza preventivo svolgimento della fase sommaria. L’attività preliminare, infatti, è necessaria e inderogabile perché volta a tutelare esigenze di economia di giudizi e di deflazione del contenzioso ordinario.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, ORDINANZA N. 29039 DEL 13 NOVEMBRE 2018

(Ufficiale giudiziario – Fattispecie)

In tema di notificazione di un atto di impugnazione, tempestivamente consegnato all’ufficiale giudiziario, qualora la notificazione non si sia perfezionata per l’avvenuto trasferimento del difensore domiciliatario e l’ufficiale giudiziario abbia appreso, già nel corso della prima tentata notifica, il nuovo domicilio del procuratore, il procedimento notificatorio non può ritenersi esaurito ed il notificante non incorre in alcuna decadenza, a nulla rilevando, in tali casi, che il perfezionamento della notifica intervenga successivamente allo spirare del termine, non potendo ridondare su di lui la mancata prosecuzione dell’attività da parte dell’ufficiale giudiziario. La contestuale prosecuzione del procedimento presso il luogo ove l’ufficiale giudiziario abbia avuto modo di apprendere che si trovi il notificatario rientra nei suoi compiti tutte le volte in cui – come nel caso in esame, caratterizzato dalla assoluta vicinanza fra l’indirizzo indicato e quello accertato – essa importi un impegno minimo che è del tutto ragionevole attendersi dal pubblico ufficiale al quale è stato affidato l’incarico.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. TRIBUTARIA, ORDINANZA N. 29128 DEL 13 NOVEMBRE 2018

(Contenzioso – Studio associato – Litisconsorzio necessario fra studio e associati)

In materia di accertamento dell’Irap dovuta da uno studio professionale associato, trattandosi di imposta imputata per trasparenza agli associati, sussiste il litisconsorzio necessario sostanziale tra l’associazione e i suoi associati. Ove nel giudizio siano stati parti tutti gli associati della medesima associazione professionale, quest’ultima deve ritenersi ritualmente partecipe della lite, difettando essa di distinta personalità giuridica.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. II, ORDINANZA N. 29342 DEL 14 NOVEMBRE 2018

(Comunione legale – Acquisti immobiliari – Dichiarazione di esclusione del bene dalla comunione)

Non basta la dichiarazione dell’altro coniuge nell’atto di acquisto per escludere la casa dalla comunione legale. L’inesistenza dei presupposti indicati dal legislatore, infatti, può sempre essere accertata in giudizio perché l’affermazione del partner non ha natura confessoria.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. UNITE, SENTENZA N. 51515 DEL 14 NOVEMBRE 2018

(Misura interdittiva – Revoca – Condotte riparatorie – Inammissibilità de plano – Non sussiste – Udienza camerale con avviso alle parti)

L’appello avverso una misura interdittiva, che nelle more sia stata revocata a seguito delle condotte riparatorie ex articolo 17 del decreto legislativo 231/01, poste in essere dalla società indagata, non può essere dichiarato inammissibile de plano, secondo la procedura prevista dall’articolo 127, comma 9, ma, considerando che la revoca può implicare valutazioni di ordine discrezionale, deve essere deciso nell’udienza camerale e nel contraddittorio delle parti, previamente avvisate; la revoca della misura interdittiva disposta a seguito di condotte riparatorie poste in essere ex articolo 17 del decreto legislativo 231/01, intervenuta nelle more dell’appello cautelare proposto nell’interesse della società indagata, non determina automaticamente la sopravvenuta carenza di interesse all’impugnazione.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. LAVORO, ORDINANZA N. 29402 DEL 15 NOVEMBRE 2018

(Licenziamento – Superamento del periodo di comporto – Intempestività – Annullamento)

Deve ritenersi legittimo l’annullamento del licenziamento per superamento del periodo di comporto adottato a quasi cinque mesi da quando si è verificata l’ipotesi contrattuale dovendosi ritenere che la cessazione del rapporto per superamento del periodo di comporto operi automaticamente nel senso che non richiede alcuna ulteriore motivazione che non sia per l’appunto l’accertamento del verificarsi della previsione contrattuale: non si comprende, di conseguenza, quali necessità di riflessione giustifichino l’adozione del licenziamento a distanza di cinque mesi dalla realizzazione delle ipotesi contrattuale.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. II, ORDINANZA N. 29446 DEL 15 NOVEMBRE 2018

(Parametri forensi – Fattispecie)

Le tabelle allegate al dm 55/2014 non indicano valori minimi e massimi, ma piuttosto un parametro di riferimento medio, che se da un lato non costituisce un vincolo alla determinazione delle spese processuali tuttavia rappresenta un criterio di massima dal quale il giudice si può discostare nei limiti indicati dall’art. 4 del decreto, tenendo conto degli elementi ivi indicati e fornendo adeguata motivazione. che l’espressione «di regola» contenuta nel richiamato art. 4 abbia un duplice significato. Da un lato, essa conferma il potere-dovere del giudice di determinare le spese processuali, all’interno degli ordinari limiti minimo e massimo previsti dalla norma, facendo riferimento ai parametri generali indicati in apertura della disposizione. Dall’altro lato essa impone, soltanto per l’eventualità in cui il giudice ritenga di superare i predetti limiti ordinari di aumento e diminuzione, l’adozione di una specifica motivazione. Ne consegue che deve ritenersi che l’espressione «di regola» contenuta nel richiamato articolo 4 un duplice significato: da un lato, essa conferma il potere-dovere del giudice di determinare le spese processuali, all’interno degli ordinari limiti minimo e massimo previsti dalla norma, facendo riferimento ai parametri generali indicati in apertura della disposizione. Dall’altro lato essa impone, soltanto per l’eventualità in cui il giudice ritenga di superare i predetti limiti ordinari di aumento e diminuzione, l’adozione di una specifica motivazione.