Lettera informativa n. 125/19 del 05.09.2019 – NG 9-19

 

NEWSLETTER GIURISPRUDENZIALE n.  9-2019

 

FEBBRAIO 2019 (II)

 

CASSAZIONE CIVILE, SEZIONE LAVORO, SENTENZA N. 4687 DEL 18 FEBBRAIO 2019

(Prescrizione presuntiva)

La prescrizione presuntiva di tre anni si applica anche alle cosiddette mensilità aggiuntive, trattandosi di emolumenti che vengono corrisposti a periodi superiori al mese, come previsto dall’articolo 2956 c.c.; non si applica, invece, al credito per trattamento di fine rapporto di lavoro, trattandosi di pagamento che si esaurisce in un unico atto alla cessazione del rapporto.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI – 2, ORDINANZA N. 4698 DEL 18 FEBBRAIO 2019

(Compenso al difensore – Fase di trattazione – Mancato espletamento di prove orali e di consulenza tecnica d’ufficio)

Deve essere cassata con rinvio la sentenza d’appello che ha escluso il compenso al difensore per la fase di trattazione perché durante il giudizio non sono state espletate prove orali né risulta disposta una consulenza tecnica d’ufficio, dovendosi ritenere che l’articolo 4, comma 5, lettera c) del decreto ministeriale 55/2014 includa nella fase istruttoria una pluralità di attività ulteriori, tra le quali anche le richieste di prova e le memorie illustrative o di precisazione o integrazione delle domande: ne consegue che il giudice di rinvio dovrà accertare se queste ultime siano state o meno effettuate dal professionista.

CASSAZIONE, SEZ. VI CIVILE – 3, ORDINANZA N. 4764/19 DEL 19 FEBBRAIO 2019

(Sentenza di appello notificata in via telematica)

Qualora la notificazione della sentenza impugnata sia stata eseguita con modalità telematiche, per soddisfare l’onere di deposito della copia autentica della decisione con la relazione di notificazione, il difensore del ricorrente deve estrarre copia cartacea dalla PEC, attestare con propria sottoscrizione autografa la conformità agli originali digitali della copia formata su supporto analogico e depositare nei termini quest’ultima presso la cancelleria della Cassazione.  

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. I, ORDINANZA N. 5248 DEL 21 FEBBRAIO 2019

(Passivo fallimentare – Credito dell’avvocato – Riguardante anche lo studio associato)

Il credito dell’avvocato va ammesso al passivo senza privilegio se riguarda anche lo studio associato. Il ricorso presentato dalla figura professionale più eminente non cancella il fatto che le prestazioni abbiano interessato l’intera compagine.

 CASSAZIONE CIVILE, SEZ. II, ORDINANZA N. 5151 DEL 21 FEBBRAIO 2019

(Atto di precetto nei confronti del condominio – Notifica a persona diversa dall’amministratore)

La notifica del precetto intimato ad un condominio di edifici, eseguita nei confronti di persona diversa da quella che rivesta la carica di amministratore del condominio stesso, non può ritenersi idonea a far assumere al destinatario della notificazione stessa la qualità di soggetto contro cui l’esecuzione forzata è minacciata in proprio (essendo l’amministratore non il soggetto passivo del rapporto di responsabilità, quanto il rappresentante degli obbligati), con conseguente difetto di legittimazione dello stesso a proporre opposizione iure proprio, al solo fine di contestare di rivestire la qualifica di amministratore del condominio intimato di adempiere l’obbligo risultante dal titolo esecutivo.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. III, SENTENZA N. 8071 DEL 25 FEBBRAIO 2019

(Non punibilità per particolare tenuità – Insussistenza di specifiche previsioni ostative)

È illegittima la sentenza che esclude la non punibilità per particolare tenuità del reato in considerazione della finalità di prevenzione generale ed ultra-individuale (l’ambiente) della normativa violata laddove, tenuto conto della pena in astratto comminabile e del difetto di specifiche previsioni ostative, il provvedimento si pone in contrasto con la norma che nell’ambito dei limiti edittali fissati impone la verifica di particolare tenuità dell’offesa e di non abitualità del comportamento in ragione delle modalità della condotta e dell’esiguità del danno o del pericolo, con valutazione da compiersi ai sensi dell’art. 133, comma 1, c.p., e quindi in relazione alla gravità del reato.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. IV, SENTENZA N. 8115 DEL 25 FEBBRAIO 2019

(Lesioni personali colpose – Esercente la professione sanitaria)

In tema di responsabilità dell’esercente la professione sanitaria, l’articolo 590 sexies c.p., introdotto dall’articolo 6 della legge 24/2017, prevede una causa di non punibilità applicabile ai soli fatti inquadrabili nel paradigma dell’articolo 589 o di quello dell’articolo 590 c.p., e operante nei soli casi in cui l’esercente la professione sanitaria abbia individuato e adottato linee guida adeguate al caso concreto e versi in colpa lieve da imperizia nella fase attuativa delle raccomandazioni previste dalle stesse. La suddetta causa di non punibilità non è applicabile, invece, né ai casi di colpa da imprudenza e da negligenza, né quando l’atto sanitario non sia per nulla governato da linee-guida o da buone pratiche, ne quando queste siano individuate e dunque selezionate dall’esercente la professione sanitaria in maniera inadeguata con riferimento allo specifico caso né, infine, in caso di colpa grave da imperizia nella fase attuativa delle raccomandazioni previste dalle stesse.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. VI, SENTENZA N. 8297 DEL 25 FEBBRAIO 2019

(Unioni civili e responsabilità genitoriale nei confronti dei figli)

Il reato previsto dall’art. 570-bis c.p. è configurabile anche in ipotesi di violazione degli obblighi di natura patrimoniale stabiliti nei confronti dei figli minori nati da genitori non legati dal formale vincolo del matrimonio.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. V, ORDINANZA N. 5566 DEL 26 FEBBRAIO 2019

(Accertamento Irpef – Vendita tra padre e figlia – Dichiarazione al notaio che il pagamento è avvenuto prima della stipula)

Dichiarare al notaio che il pagamento è avvenuto prima della stipula del contratto non giustifica l’accertamento Irpef. L’affermazione, infatti, non è assistita da fede privilegiata e la parte può provare che la cessione non è a titolo gratuito attraverso l’esibizione della documentazione bancaria.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. V, SENTENZA N. 8536 DEL 27 FEBBRAIO 2019

(Abolitio criminis – Trasformazione in illecito civile – Spese di giudizio della parte civile a carico dell’imputato)

Deve ritenersi legittima la condanna dell’imputato al pagamento delle spese sostenute dalla parte civile in caso di assoluzione in appello per la trasformazione del reato, ad esempio l’ingiuria, in illecito civile ai sensi del decreto legislativo 7/2016 e annullamento delle statuizioni civili di condanna al risarcimento del danno, non risultando la parte civile soccombente.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. I, ORDINANZA N. 5975 DEL 28 FEBBRAIO 2019

(Mutamento dei redditi rispetto alla separazione – Funzione di riequilibrio della situazione patrimoniale degli ex coniugi)

In tema di divorzio, l’assegno deve riequilibrare la situazione patrimoniale degli ex coniugi se mutano i redditi rispetto alla separazione. La Cassazione, pur confermando il superamento del criterio del tenore di vita, ritiene che si debba tener conto dell’evoluzione del contesto economico.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, ORDINANZA N. 5819 DEL 28 FEBBRAIO 2019

(Sinistro stradale – Investimento – Presunzione legale di responsabilità dell’investitore)

In caso di investimento del pedone, la prova liberatoria, che al conducente spetta fornire, è particolarmente rigorosa, tanto che la responsabilità di quest’ultimo non viene meno neppure nel caso in cui il pedone abbia repentinamente attraversato la strada, sempre che tale condotta anomala del pedone fosse, per le circostanze di tempo e di luogo, ragionevolmente prevedibile.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, ORDINANZA N. 5820 DEL 28 FEBBRAIO 2019

(Sinistro stradale – Lesioni micropermanenti – Postumi insuscettibili di accertamenti strumentali – Criterio medico-legale)

In tema di lesioni micropermanenti da sinistro stradale è risarcibile anche il danno i cui postumi non siano “visibili”, ovvero non siano suscettibili di accertamenti strumentali, a condizione che l’esistenza di essi possa affermarsi sulla base di una ineccepibile e scientificamente inappuntabile criteriologia medico legale, dovendosi ritenere che le norme applicabili esaltino, ma al tempo stesso gravano di maggiore responsabilità, il ruolo del medico legale, imponendo a quest’ultimo la corretta e rigorosa applicazione di tutti criteri medico legali di valutazione e stima del danno alla persona.