Lettera informativa n. 143/19 del 11.10.2019 – NG 12-19

 

NEWSLETTER GIURISPRUDENZIALE n. 12-2019

APRILE 2019 (I)

 

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. LAVORO, ORDINANZA N. 9006 DELL’1 APRILE 2019

(Transazione – Validità)

In materia di atti abdicativi di diritti del lavoratore subordinato, le rinunce e le transazioni aventi ad oggetto diritti del prestatore di lavoro previsti da disposizioni inderogabili di legge o di contratti collettivi, contenute in verbali di conciliazione conclusi in sede sindacale, non sono impugnabili, a condizione che l’assistenza prestata dai rappresentanti sindacali – della quale non ha valore equipollente quella fornita da un legale – sia stata effettiva, cosi da porre il lavoratore in condizione di sapere a quale diritto rinunci e in quale misura, nonché, nel caso di transazione, a condizione che dall’atto stesso si evincano la questione controversa oggetto della lite e le reciproche concessioni in cui si risolve il contratto transattivo ai sensi dell’articolo 1965 C.c.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI – 2, ORDINANZA N. 9035 DELL’1 APRILE 2019

(Decreto ingiuntivo – Opposizione – Revoca del decreto – Per incompetenza – Compensazione delle spese di lite – Ammissibilità)

Il giudice che dichiara la propria incompetenza e revoca il decreto ingiuntivo in sede opposizione non può compensare le spese di giudizio. Infatti la circostanza che la lite debba essere devoluta a un collegio arbitrale non è sufficiente per derogare al criterio della soccombenza.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI – 2, ORDINANZA N. 9038 DELL’1 APRILE 2019

(Avvocati – Gratuito patrocinio – Istanza respinta dal consiglio dell’ordine – Successiva ammissione disposta dal giudice – Retroattività degli effetti)

L’ammissione al gratuito patrocinio disposta dal giudice retroagisce alla data dell’istanza respinta dal Consiglio dell’ordine degli avvocati. Con la conseguenza che se la domanda è fondata sulle medesime allegazioni il legale ha diritto al compenso per tutta l’attività difensiva espletata in favore del soggetto ammesso al beneficio.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. VI, SENTENZA N. 14150 DELL’1 APRILE 2019

(Maltrattamenti ai danni di minori – Insegnante – Intercettazioni – Audio e video – Scuola – Privata dimora)

Possono essere utilizzate, ai fini della responsabilità penale dell’insegnante per maltrattamenti ai danni di minori, le intercettazioni audio e video perché la scuola non è un luogo di privata dimora e, dunque, non c’è alcuna violazione di domicilio.

 CASSAZIONE PENALE, SEZIONI UNITE, SENTENZA N. 14426 DEL 2 APRILE 2019

(Appello – Perito – Dichiarazione – Prova dichiarativa – Sentenza assolutoria – Riforma – Rinnovazione dell’istruzione dibattimentale)       

La dichiarazione resa dal perito nel corso del dibattimento costituisce una prova dichiarativa. Di conseguenza, ove risulti decisiva, il giudice d’appello ha l’obbligo di procedere alla rinnovazione dibattimentale, nel caso di riforma della sentenza di assoluzione sulla base di un diverso apprezzamento di essa. Ove, nel giudizio di primo grado, della relazione peritale sia stata data la sola lettura senza esame del perito, il giudice di appello che, su impugnazione del pubblico ministero, condanni l’imputato assolto nel giudizio di primo grado, non ha l’obbligo di rinnovare l’istruzione dibattimentale attraverso l’esame del perito. Le dichiarazioni rese dal consulente tecnico oralmente, vanno ritenute prove dichiarative, sicché, ove siano poste a fondamento dal giudice di primo grado della sentenza di assoluzione, il giudice di appello – nel caso di riforma della suddetta sentenza sulla base di un diverso apprezzamento delle medesime – ha l’obbligo di procedere alla rinnovazione dibattimentale tramite l’esame del consulente.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. III, SENTENZA N. 14606 DEL 3 APRILE 2019

(Omesso versamento Iva – Sequestro preventivo – Finalizzato alla confisca – Somme corrispondenti al triplo pensione sociale)

Il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente non può essere eseguito su somme corrispondenti al triplo della pensione sociale giacenti sul conto corrente del destinatario della misura allorquando sia certo che tali somme siano riconducibili a emolumenti corrisposti nell’ambito del rapporto di lavoro o d’impiego.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. II, ORDINANZA N. 9385 DEL 4 APRILE 2019

(Difensore – Spese forfettarie – Omessa statuizione – Rimborso nella misura del 15 per cento del compenso totale)

Il provvedimento giudiziale di liquidazione delle spese processuali che non contenga la statuizione circa la debenza o anche solo l’esplicita determinazione della percentuale delle spese forfettarie rimborsabili ai sensi dell’articolo 13 comma 10 della legge 247/12 e dell’articolo 2 del dm 55/2014 è titolo per il riconoscimento del rimborso stesso nella misura del 15 per cento del compenso totale, quale massimo di regola spettante, potendo tale misura essere soltanto motivatamente diminuita dal giudice.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, SENTENZA N. 9317 DEL 4 APRILE 2019

(Pubblica amministrazione – Prestazione svolta in difetto di un contratto scritto – Indennizzo – Tariffa professionale)

L’indennizzo per ingiustificato arricchimento dovuto al professionista che abbia svolto la propria attività a favore della pubblica amministrazione ma in difetto di un contratto scritto non può essere determinato neppure indirettamente, quale parametro, in base alla tariffa professionale che il professionista avrebbe potuto ottenere se avesse svolto la sua opera a favore di un privato né in base all’onorario che la pubblica amministrazione avrebbe dovuto pagare se la prestazione ricevuta avesse formato oggetto di un contratto valido.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III ORDINANZA N. 9320 DEL 4 APRILE 2019

(Garanzie patrimoniali – Beni costituiti in trust familiare – Atto a titolo gratuito – Configurabilità – Revocatoria ordinaria)

Il trust familiare è soggetto a revocatoria ordinaria perché è un atto a titolo gratuito. Non è necessaria, pertanto, la consapevolezza degli altri beneficiari del pregiudizio che viene arrecato alle ragioni del creditore.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. III, SENTENZA N. 15011 DEL 5 APRILE 2019

(Particolare tenuità del fatto – Riqualificazione del titolo del reato – Mancato contraddittorio – Causa di non punibilità – Invocabile il ricorso in cassazione)

Qualora il fatto venga diversamente qualificato dal giudice di appello senza che l’imputato abbia preventivamente avuto modo di interloquire sul punto, la garanzia del contraddittorio assicurata mediante la possibilità di proporre il ricorso per cassazione implica che possa in tale sede essere per la prima volta invocata la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, resa astrattamente applicabile in base agli inferiori limiti edittali di pena tassativi per la diversa ipotesi criminosa ex officio ritenuta.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. III, SENTENZA N. 15020 DEL 5 APRILE 2019

(Evasione – Speciale tenuità del fatto – Condotta globale del contribuente – Rilevanza)

Nel reato di omesso versamento Iva il superamento in misura significativa della soglia di punibilità prevista dall’art. 10-ter decreto legislativo 74/2000 non consente la configurabilità della particolare tenuità del fatto ai sensi dell’art. 131-bis c.p.; allorquando, invece, si tratti di importo di poco superiore a detta soglia, occorre, ai fini dell’applicabilità della causa di non punibilità, valutare la condotta nella sua interezza.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. V, SENTENZA N. 15071 DEL 5 APRILE 2019

(Installazione di apparecchiature atte a intercettare od impedire comunicazioni o conversazioni telegrafiche o telefoniche – Spy software – Consenso all’intrusione)

Integra il reato di intercettazione illegale l’installazione da parte di un coniuge di uno spy software sullo smartphone dell’altro che consente di captare tutto il traffico in arrivo e in partenza, a nulla rilevando l’eventuale consenso all’intrusione da parte dell’interessato o la mancata captazione delle conversazioni dal momento che il reato previsto dall’articolo 617 bis c.p. anticipa la tutela della riservatezza e della libertà delle comunicazioni mediante l’incriminazione di fatti prodromici all’effettiva lesione del bene.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. III, SENTENZA N. 15116 DELL’8 APRILE 2019

(Appello – Specificità dei motivi)

Affinché un capo della sentenza possa ritenersi validamente impugnato, non basta che l’atto d’appello manifesti una volontà lato sensu impugnatoria ma occorre che l’atto di appello si confronti concretamente con il capo o il punto impugnato mediante la stesura di precise e puntuali argomentazioni che, contrapponendosi alla motivazione della sentenza impugnata e, dunque, non eludendo la ratio essendi della decisione ma tenendo realmente conto dello specifico contenuto di essa, puntino a disarticolare il fondamento logico-giuridico del provvedimento gravato.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI – 1, ORDINANZA N. 9893 DEL 9 APRILE 2019

(Indirizzo di posta elettronica certificata – Indice Ini-Pec – Ritualità)

Deve ritenersi che sia rituale la notifica del ricorso di fallimento unitamente al pedissequo decreto di fissazione dell’udienza prefallimentare a cura della cancelleria dell’adito tribunale all’indirizzo di posta elettronica certificata della società debitrice in liquidazione risultante dall’indice nazionale degli indirizzi di Posta elettronica Certificata (Inipec) entro l’anno dall’avvenuta cancellazione dal registro delle imprese, dovendosi ritenere che tale account costituisca l’indirizzo “pubblico informatico” che gli imprenditori hanno l’onere di attivare, tenere operativo e rinnovare nel tempo.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, ORDINANZA N. 9990 DEL 10 APRILE 2019

(Casa familiare – Assegnazione al coniuge affidatario della prole – Richiesta di rilascio da parte del proprietario dell’immobile – Acquisto trascritto in data anteriore al provvedimento di assegnazione del giudice – Opponibilità dell’assegnazione al proprietario)

Con riferimento alla cessione al terzo, effettuata in costanza di matrimonio dal coniuge esclusivo proprietario, del diritto di proprietà dell’immobile precedentemente utilizzato per le esigenze della famiglia, il provvedimento di assegnazione della casa familiare all’altro coniuge – non titolare di diritti reali sul bene – collocatario della prole, emesso in data successiva a quella dell’atto di acquisto compiuto dal terzo, è a questi opponibile ai sensi dell’art. 155 quater c.c. – applicabile ratione temporis – e della disposizione dell’art. 6, comma 6, della legge n. 898/1970, in quanto analogicamente applicabile al regime di separazione, soltanto se – a seguito di accertamento in fatto – il giudice di merito ravvisi l’instaurazione di un preesistente rapporto, in corso di esecuzione, tra il terzo ed il predetto coniuge dal quale quest’ultimo derivi il diritto di godimento funzionale alle esigenze della famiglia, sul contenuto del quale viene a conformarsi il successivo vincolo disposto dal provvedimento di assegnazione, ipotesi che ricorre nel caso in cui il terzo abbia acquistato la proprietà con clausola di rispetto del titolo di detenzione qualificata derivante al coniuge dal negozio familiare, ovvero nel caso in cui il terzo abbia inteso concludere un contratto di comodato, in funzione delle esigenze del residuo nucleo familiare, con il coniuge occupante l’immobile, non essendo sufficiente a tal fine la mera consapevolezza da parte del terzo, al momento dell’acquisto, della pregressa situazione di fatto di utilizzo del bene immobile da parte della famiglia.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. III, SENTENZA N. 15744 DEL 10 APRILE 2019

(Cassazione – Giudizio di rinvio – Obbligo di uniformarsi alla sentenza della Cassazione – Overruling – Incidenza)

Deve ritenersi in tema di giudizio di rinvio che il vincolo decisorio derivante dal principio di diritto contenuto nella sentenza di annullamento della Cassazione sia del tutto impermeabile rispetto ad un eventuale overruling registratosi sulla medesima quaestio iuris in seno alla giurisprudenza di legittimità.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI – 1, ORDINANZA N. 10084 DEL 10 APRILE 2019

(Divorzio – Assegno – Alla moglie quarantenne disoccupata)

Ha diritto a percepire l’assegno di divorzio la quarantenne disoccupata che non ha maturato una specifica professionalità. Ciò anche se ha avuto un figlio da una relazione successiva alla separazione.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. I, SENTENZA N. 10218 DELL’11 APRILE 2019

(Giudizio di opposizione – Opposto – Chiamata in causa del terzo – Esigenza sorta dalle difese dell’opponente)

Nel giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo, l’attore – ovvero l’opposto – per l’inversione dei ruoli processuali che si realizza, può non solo proporre le domande e le eccezioni che sono conseguenza delle domande riconvenzionali e delle eccezioni del convenuto, in tal caso l’opponente, ma anche chiamare in giudizio un terzo nei termini di cui agli articoli 106 e 269, comma 3, c.p.c. ove l’esigenza sia sorta dalle difese del convenuto. La chiamata del terzo è subordinata alla valutazione discrezionale, da parte del giudice istruttore, che l’esigenza dell’estensione del contraddittorio al terzo sia venuta effettivamente dalle difese dell’opponente, convenuto in senso sostanziale.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. I, ORDINANZA N. 10204 DELL’11 APRILE 2019

(Figlio maggiorenne – Casa familiare – Assegnatario in sede di separazione – Domanda di assegnazione – Formulazione in giudizio)

È necessario che la domanda di assegnazione della casa familiare venga proposta in sede di giudizio di divorzio anche da parte di chi risulti già assegnatario della stessa come da statuizioni assunte in sede separativa, non potendo il giudice provvedervi officiosamente proprio in relazione alla diversa connotazione della posizione giuridica, soprattutto in termini di autodeterminazione individuale, che caratterizza il figlio maggiorenne, ancorché non autosufficiente, rispetto al minore.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, SENTENZA N. 10424 DEL 15 APRILE 2019

(Responsabilità sanitaria – Mancata tempestiva diagnosi di patologia oncologica ad esito comunque infausto – Danni risarcibili – Lesione del diritto all’autodeterminazione in ordine alle “scelte ultime”)

In presenza di colpevoli ritardi nella diagnosi di patologie ad esito infausto, l’area dei danni risarcibili non si esaurisce nel pregiudizio recato alla integrità fisica del paziente (privato, in ipotesi, della possibilità di guarigione o, in alternativa, di una più prolungata – e qualitativamente migliore – esistenza fino all’esito fatale), ma include la perdita di un “ventaglio” di opzioni, con le quali affrontare la prospettiva della fine ormai prossima, ovvero «non solo l’eventuale scelta di procedere (in tempi più celeri possibili) all’attivazione di una strategia terapeutica, o la determinazione per la possibile ricerca di alternative d’indole meramente palliativa, ma anche la stessa decisione di vivere le ultime fasi della propria vita nella cosciente e consapevole accettazione della sofferenza e del dolore fisico (senza ricorrere all’ausilio di alcun intervento medico) in attesa della fine», giacché, tutte queste scelte «appartengono, ciascuna con il proprio valore e la propria dignità, al novero delle alternative esistenziali».

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, SENTENZA N. 10423 DEL 15 APRILE 2019

(Consenso informato – Omissione – Intervento chirurgico riuscito e necessario – Risarcimento)

In tema di attività medico-chirurgica, è risarcibile il danno cagionato dalla mancata acquisizione del consenso informato del paziente in ordine all’esecuzione di un intervento chirurgico, ancorché esso apparisse, «ex ante», necessitato sul piano terapeutico e sia pure risultato, «ex post», integralmente risolutivo della patologia lamentata, integrando comunque tale omissione dell’informazione una privazione della libertà di autodeterminazione del paziente circa la sua persona, in quanto preclusiva della possibilità di esercitare tutte le opzioni relative all’espletamento dell’atto medico e di beneficiare della conseguente diminuzione della sofferenza psichica, senza che detti pregiudizi vengano in alcun modo compensati dall’esito favorevole dell’intervento.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, ORDINANZA N. 10443 DEL 15 APRILE 2019

(Accordi di separazione – Revisione – Crisi coniugale – Anteriorità rispetto alla crisi debitoria – Revocatoria)

Deve ritenersi legittimo il rigetto della domanda revocatoria rispetto alla revisione degli accordi di separazione personale che prevedono il trasferimento di quote di proprietà di immobili dal coniuge debitore all’altro laddove la crisi coniugale è anteriore rispetto alla crisi debitoria e il secondo coniuge non è consapevole di arrecare un pregiudizio alle ragioni del creditore.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, ORDINANZA N. 10449 DEL 15 APRILE 2019

(Risarcimento danni – Detenzione – Arresti domiciliari – Termine decorrenza)

Il termine semestrale di decadenza previsto dall’articolo 35 ter, terzo comma, secondo periodo, l. 354/75, deve intendersi decorrente dalla cessazione della detenzione carceraria, definitiva o cautelare, della persona, a nulla rilevando l’eventuale successiva sottoposizione di questa anche a detenzione domiciliare.

 CASSAZIONE PENALE, SEZ. III, SENTENZA N. 16155 DEL 15 APRILE 2019

(Spese grado – Mancata comparizione udienza difensore parte civile – Condanna dell’imputato alla rifusione delle spese di grado)

Qualora il difensore della parte civile non si presenti in udienza neanche tramite un sostituto, limitandosi a far arrivare in cancelleria una nota di conclusioni l’imputato non può essere condannato anche a rifondere le spese del grado alla controparte.