Lettera informativa n. 3/19 del 04.01.2019 – NG 1-19

 

NEWSLETTER GIURISPRUDENZIALE n. 1-2019

OTTOBRE 2018 (I)

 

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI – 3, ORDINANZA N. 24091 DEL 3 OTTOBRE 2018

(Sanzioni pecuniarie – Sollecito di pagamento – Cumulo degli importi)

Rientra nella competenza per materia del giudice di pace l’opposizione al sollecito di pagamento di importi relativi a iscrizioni a ruolo di plurime sanzioni pecuniarie irrogate per violazioni del codice della strada, dovendosi ritenere che il cumulo degli importi iscritti a ruolo, ma distinti in relazione alla diversa entità della sanzione pecuniaria irrogata per ciascuna singola violazione delle norme del codice della strada, non incide sul “limite di valore” che delimita la competenza per materia del giudice di pace.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI – 1, ORDINANZA N. 24139 DEL 3 OTTOBRE 2018

(Compenso dell’amministratore – Diritto in assenza di istanza o delibera dell’assemblea)

L’amministratore di società ha diritto al compenso anche se non è deliberato dall’assemblea dei soci e se non ne ha mai fatto richiesta. L’obbligo dell’impresa nasce dall’assunzione dell’incarico.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. III, SENTENZA N. 43627 DEL 3 OTTOBRE 2018

(Omessa dichiarazione Iva – Accertamento induttivo – Bilancio sociale)

Deve ritenersi legittima la condanna per omessa dichiarazione Iva quando il superamento della soglia di punibilità è verificato con un accertamento induttivo, laddove sono stati analizzati i ricavi ed i costi ed è stata effettuata quindi un’operazione matematica di calcolo dell’Iva dovuta, dovendosi osservare che il bilancio della società è un atto che proviene dallo stesso imputato e la cui validità e coerenza non è contestata dalla difesa.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. III, SENTENZA N. 43649 DEL 3 OTTOBRE 2018

(Istanza di rinvio – Legittimo impedimento – Concomitante impegno professionale del difensore)

Non è manifestamente illogica né errata, essendo anzi conforme ai principi desumibili dall’articolo 132 bis c.p.p., la decisione di rigetto dell’istanza di rinvio dell’udienza per legittimo impedimento del difensore che adduca concomitante impegno professionale quando il processo riguardi imputato detenuto in custodia cautelare e sia stata invece accordata preferenza alla trattazione di procedimenti in cui tale situazione non ricorra, né ricorrano altre situazioni di priorità indicate nella citata disposizione o altrimenti ricavabili da norme di legge.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, ORDINANZA N. 24160 DEL 4 OTTOBRE 2018

(Acquisto di un immobile con denaro di uno solo dei coniugi – Cointestazione del bene – Liberalità – Spese di ristrutturazione di un immobile comune – Eseguite da uno solo dei due)

Il coniuge che paga la ristrutturazione dell’immobile comune può ripetere dall’altro solo le spese sostenute dopo la separazione. È irrilevante che l’appartamento in questione sia stato acquistato con denaro di uno solo perché in costanza di matrimonio si presume l’esistenza di una donazione indiretta.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, SENTENZA N. 24198 DEL 4 OTTOBRE 2018

(Responsabilità della pubblica amministrazione per mancata assistenza della forza pubblica – Occupazione di immobili – Mancata esecuzione dell’ordine di sgombero)

La discrezionalità della pubblica amministrazione non può mai spingersi, se non stravolgendo ogni fondamento dello Stato di diritto, a stabilire se dare o non dare esecuzione a un provvedimento dell’autorità giudiziaria, a maggior ragione quando questo abbia ad oggetto la tutela di un diritto riconosciuto dalla Costituzione o dalla Cedu, come nel caso del diritto di proprietà, tutelato dall’articolo 41 della Costituzione e dagli articoli 6 Cedu ed 1 del primo protocollo addizionale Cedu. È pertanto colposa la condotta dell’amministrazione dell’Interno che, a fronte dell’ordine di sgombero di un immobile abusivamente occupato vi aut clam, trascuri per sei anni di dare attuazione al provvedimento di sequestro con contestuale ordine di sgombero impartito dalla Procura della Repubblica.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI, ORDINANZA N. 24266 DEL 4 OTTOBRE 2018

(Infiltrazioni provenienti dal terrazzo – Limitazione dell’uso dell’alloggio – Danno liquidato in via equitativa)

In materia condominiale, per le infiltrazioni provenienti dal terrazzo che limitano l’uso dell’alloggio il danno va liquidato in via equitativa. In questa ipotesi, infatti, è applicabile per analogia la disciplina sulla manutenzione di soffitti e solai e non quella relativa ai lastrici solari.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. TRIBUTARIA, ORDINANZA N. 24417 DEL 5 OTTOBRE 2018

(Motivazione – Obbligo di allegazione di atti)

In tema di motivazione degli avvisi di accertamento, l’obbligo dell’Amministrazione di allegare tutti gli atti citati nell’avviso (art. 7 della 1. n. 212 del 2000) va inteso in necessaria correlazione con la finalità “integrativa” delle ragioni che, per l’Amministrazione emittente, sorreggono l’atto impositivo, secondo quanto dispone l’articolo 3, comma 3, della l. n. 241/90. Ne consegue che all’avviso di accertamento vanno allegati i soli atti aventi contenuto integrativo della motivazione dell’avviso medesimo e che non siano stati già trascritti nella loro parte essenziale, ma non anche gli altri atti cui l’Amministrazione finanziaria faccia comunque riferimento, i quali, pur non facendo parte della motivazione, sono utilizzabili ai fini della prova della pretesa impositiva.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, ORDINANZA N. 24519 DEL 5 OTTOBRE 2018

(Provvedimento di sequestro conservativo – Mancata conversione in pignoramento – – Perdita di efficacia del provvedimento – Responsabilità professionale)

In tema di responsabilità professionale, l’avvocato è tenuto a risarcire il cliente se non converte in pignoramento il sequestro conservativo ottenuto facendogli perdere efficacia. Al legale, infatti, non basta aver suggerito al suo assistito di proporre azione revocatoria contro la vendita dei beni effettuata dal debitore pochi giorni dopo il sequestro per essere esente da responsabilità.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. II, ORDINANZA N. 24678 DELL’ 8 OTTOBRE 2018

(Riscossione – Opposizione – Annullamento della cartella di pagamento – Condanna alle spese – Responsabilità in solido anche dell’esattore)

Se la multa per violazione del codice della strada è annullata l’esattore è responsabile in solido al rimborso delle spese legali. L’ente impositore e l’agente della riscossione, infatti, devono considerarsi entrambi soccombenti nei confronti del conducente che ha ricevuto il verbale di contestazione illecito.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. III, SENTENZA N. 44854 DELL’8 OTTOBRE 2018

(Non punibilità – Particolare tenuità del fatto)

Deve essere cassata con rinvio la sentenza di appello che esclude la non punibilità per particolare tenuità del fatto «in relazione al tipo di interesse protetto», non potendovi essere mero riferimento alla tipologia di interesse, atteso che in proposito sussiste la generale previsione di legge in relazione ai limiti edittali di ammissibilità («i reati per: quali è prevista la pena detentiva non superiore nel massimo a cinque anni, ovvero la pena pecuniaria, sola o congiunta alla predetta pena»), mentre deve essere condotta un’ulteriore analisi che, prendendo le mosse dal predetto perimetro di ammissibilità, dia conto dell’esistenza, o meno, dei requisiti sostanziali dell’esiguità dell’offesa e della non abitualità della condotta.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. IV, SENTENZA N. 44890 DELL’8 OTTOBRE 2018

(Lesioni personali colpose – Datore di lavoro – Condotta vessatoria e persecutoria nei confronti del dipendente)

Deve ritenersi legittima la condanna inflitta al datore di lavoro per le condizioni alle quali ha sottoposto il dipendente persona offesa del reato dal momento che le patologie psichiche documentate dal lavoratore integrano sicuramente la nozione di lesioni personali di cui all’articolo 590 c.p., nonostante il mancato riconoscimento del disturbo depressivo maggiore, risultando sufficiente la sindrome ansiosa su base reattiva, che integra un fatto grave per le vessazioni reiterate nell’ambito di una condotta persecutoria caratterizzata da espressioni ingiuriose e contestazioni disciplinare pretestuose.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI, ORDINANZA N. 24867 DEL 9 OTTOBRE 2018

(Pignoramento – Accertamento obbligo terzo pignorato – Quietanza pagamento)

In sede di accertamento dell’obbligo del terzo pignorato il creditore procedente, che non agisce in nome e per conto del proprio debitore bensì iure proprio, è terzo rispetto ai rapporti intercorsi fra il debitore esecutato e il debitor debitoris. Consegue che la quietanza di pagamento rilasciata dal debitore al terzo pignorato può essergli opposta solamente a condizione che abbia, ai sensi dell’art. 2704 c.c., data certa anteriore alla notificazione dell’atto di pignoramento. E comunque, quand’anche gli sia opponibile, trattandosi di res inter alios acta, la quietanza non gode del valore probatorio privilegiato di cui all’articolo 2702 c.c. e, avendo il valore probatorio meramente indiziario di una prova atipica, può essere liberamente contestata dal creditore procedente e contribuisce a fondare il convincimento del giudice unitamente agli altri dati probatori acquisiti al processo

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. II, ORDINANZA N. 24889 DEL 9 OTTOBRE 2018

(Condominio – Posti auto comuni – Occupazione da parte di un singolo – Richiesta di rilascio – Domanda riconvenzionale volta ad accertare la proprietà esclusiva dei beni – Integrazione del contraddittorio con tutti i condomini)

In materia condominiale, il singolo che chiede in via riconvenzionale di accertare la proprietà esclusiva dei posti auto comuni deve chiamare in giudizio tutti i condomini. La richiesta di rilascio di uno spazio occupato senza titolo da un terzo, al contrario, può essere presentata anche dal singolo interessato senza necessità di integrazione del contraddittorio.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, ORDINANZA N. 25176 DELL’11 OTTOBRE 2018

(Sentenza impugnata – Relata di notifica – Omesso deposito – Abuso del processo)

Deve essere dichiarato improcedibile il ricorso per cassazione in cui manca del tutto la relata di notifica, che deve essere depositata unitamente al ricorso ed alla copia autentica della sentenza impugnata, dovendo la parte essere condannata per responsabilità processuale aggravata laddove il mancato assolvimento dell’obbligo di cui all’articolo 369 secondo comma n. 2 c.p.c., oltre a determinare la dichiarazione di improcedibilità del giudizio, non è compatibile con un quadro ordinamentale che, da una parte, deve universalmente garantire l’accesso alla giustizia ed alla tutela dei diritti e, dall’altra, deve tener conto del principio costituzionalizzato della ragionevole durata del processo e della necessità di creare strumenti dissuasivi rispetto ad azioni proposte senza l’osservanza delle norme procedurali o con gravi errori di diritto.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI- 1, ORDINANZA N. 25210 DELL’11 OTTOBRE 2018

(Domanda – Mera finalità dilatoria – Abuso del diritto)

La domanda di concordato preventivo, sia esso ordinarlo o con riserva presentata dal debitore non per regolare la crisi dell’impresa attraverso un accordo con i suoi creditori, ma con il palese scopo di differire la dichiarazione di fallimento, è inammissibile in quanto integra gli estremi di un abuso del processo, che ricorre quando, con violazione dei canoni generali di correttezza e buona fede e dei principi di lealtà processuale e del giusto processo, si utilizzano strumenti processuali per perseguire finalità eccedenti o deviate rispetto a quelle per le quali l’ordinamento li ha predisposti.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. TRIBUTARIA, SENTENZA N. 25254 DELL’11 OTTOBRE 2018

(Appalto – Incasso del corrispettivo – Accettazione del committente)

In tema di imposte sui redditi, alla formazione del reddito di impresa in un determinato periodo concorrono, secondo le regole sull’imputazione temporale dei componenti di reddito, i ricavi per corrispettivi (anche se non ancora incassati) degli appalti ultimati nel medesimo periodo, e cioè quelli in cui è intervenuta (o si considera intervenuta) l’accettazione del committente, poiché è in quel momento che si perfeziona il diritto dell’appaltatore al corrispettivo.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. I, ORDINANZA N. 25604 DEL 12 OTTOBRE 2018

(Casa familiare – Assegnazione – Figlia convivente con la madre – Universitaria fuori sede)

Deve ritenersi legittima l’assegnazione della casa familiare alla madre convivente con una figlia maggiorenne non autosufficiente economicamente, la quale frequenta l’Università in un’altra città ed è dunque spesso fuori sede, laddove quest’ultima ha mantenuto uno stabile collegamento con l’abitazione e l’assegnazione della casa familiare è uno strumento di protezione della prole e non può conseguire altre finalità.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. II, SENTENZA N. 25668 DEL 15 OTTOBRE 2018

(Professionista – Clausola di durata – Rinuncia al recesso – Espansione per implicito)

Deve ritenersi che in relazione a rapporti professionali di rilievo, redatti da soggetti molto qualificati con contratti sottoposti a trattativa, la rinuncia al recesso debba esprimersi contrattualmente e non sia consentita un’espansione per implicito della clausola di durata, così penalizzante per il cliente: ne consegue che la previsione di un termine di durata del rapporto non esclude di per sé la facoltà di recesso ad nutum del cliente e che sia invece necessaria in proposito l’esistenza di un concreto contenuto del regolamento negoziale, che dimostri che le parti abbiano inteso, attraverso la previsione del termine, escludere la possibilità di scioglimento del contratto prima della scadenza pattuita.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. II, SENTENZA N. 25693 DEL 15 OTTOBRE 2018

(Convocazione – Delibera sul bilancio – Necessità di allegare i documenti inerenti)

In materia di condominio, non è configurabile propriamente un obbligo, per l’amministratore condominiale qualora convochi l’assemblea anche per l’approvazione di delibere attinenti a bilanci preventivi e/o consuntivi, di allegare all’avviso di convocazione anche i documenti inerenti a detti bilanci da esaminarsi compiutamente in sede di celebrazione dell’assemblea; infatti, ad ogni condomino è consentito di esprimere il suo parere in seno all’assemblea stessa (non potendosi, poi, dolere della sua assenza volontaria, come verificatosi nel caso di specie), fermo restando che ad ognuno dei condomini è riconosciuta la facoltà di richiedere allo stesso amministratore, anticipatamente e senza interferire sull’attività condominiale, le copie dei documenti oggetto di (eventuale) approvazione.