Lettera informativa n. 80/17 del 25.05.2017 – NG 5-17

 

NEWSLETTER GIURISPRUDENZIALE n. 5-2017

 

 DICEMBRE 2016 (II)

 

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. II, SENTENZA N. 26064 DEL 16 DICEMBRE 2016

Avvocato – Obbligo di concludere un contratto – Domanda di esecuzione specifica – Difensore del promissario acquirente – Mancata offerta della controprestazione – Obbligo risarcitorio

L’accoglimento della domanda di esecuzione specifica dell’obbligo di concludere un contratto, avente per oggetto il trasferimento della proprietà di cosa determinata, postula, per espressa previsione del comma 2 dell’articolo 2932 c.c., che l’attore esegua la sua prestazione, o ne faccia offerta nei modi di legge, sicché è logico argomentare che sussista un rapporto di causalità tra la condotta difensiva dell’avvocato che non espliciti l’offerta della prestazione corrispettiva, né deduca che i propri assistiti abbiano già eseguito la stessa, e l’esito negativo del giudizio di cui all’articolo 2932 c.c., trattandosi di un fatto costitutivo della pretesa di trasferimento della proprietà ope judicis: ne consegue la condanna dell’avvocato a risarcire il cliente.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. I, SENTENZA N. 26188 DEL 19 DICEMBRE 2016

Matrimonio concordatario – Delibazione sentenza ecclesiastica – Eccezione

La convivenza stabile e duratura tra gli sposi successiva alla celebrazione del matrimonio costituisce un limite generale di ordine pubblico alla delibabilità delle sentenze ecclesiastiche di nullità matrimoniale. La relativa questione costituisce eccezione in senso stretto e, come tale, deve essere proposta all’atto della costituzione (tempestiva) del convenuto. L’eccezione dunque non può essere rilevata di ufficio dal giudice. L’eccezione dovrà essere formulata, a pena di decadenza, con la comparsa di costituzione e risposta, ai sensi degli artt. 166 e 167 c.p.c.. E’ da escludere che l’eccezione possa essere ritualmente proposta per la prima volta in sede di memoria ex art. 183 VI coma c.p.c.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, SENTENZA N. 26102 DEL 19 DICEMBRE 2016

Opposizione di terzo all’esecuzione – Trascrizione di contratti preliminari

La disposizione dell’art. 2645 bis cod. civ., secondo cui la trascrizione del preliminare non si può eseguire se non in forza di atto pubblico o di scrittura privata con sottoscrizione autenticata o accertata giudizialmente, comporta che, quando l’atto soggetto a trascrizione sia documentato solo da una scrittura privata mancante di autenticità, l’unica via attraverso la quale l’interessato può conseguire la trascrizione è quella dell’accertamento giudiziale della sottoscrizione della scrittura, perché solo attraverso l’integrazione della scrittura con la sentenza potrà ottenere l’effetto della prenotazione dell’opponibilità ai terzi della (futura) trascrizione del definitivo. Ne consegue che è trascrivibile ai sensi dell’art. 2652 n. 3 cod. civ. la domanda diretta ad ottenere l’accertamento giudiziale della sottoscrizione di una scrittura privata in cui si contiene un preliminare soggetto a trascrizione e che, ottenuta la sentenza, occorre procedere alla trascrizione dell’atto contenuto nella scrittura e questa produce, dovendosi inoltre ritenere che gli effetti dell’art. 2645 bis, comma secondo, cod. civ. dalla data in cui è stata trascritta la domanda gli effetti della trascrizione del preliminare, ai sensi dell’art. 2645 bis cod. civ., comma primo, si estendono anche alle trascrizioni di pignoramenti o sequestri ed alle iscrizioni di ipoteche giudiziali, con la conseguenza che queste, qualora siano successive alla trascrizione del preliminare, sono inopponibili al promissario acquirente, alle condizioni, per gli effetti e nei limiti di cui allo stesso art. 2645 bis cod. civ., commi secondo e terzo, cod. civ.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI, SENTENZA N. 26441 DEL 20 DICEMBRE 2016

Multa – Eccesso velocità – Decreto prefettizio – Mancata indicazione degli elementi

La mancata indicazione degli estremi del decreto prefettizio nel verbale di contestazione integra un vizio di motivazione del provvedimento sanzionatorio, che pregiudica il diritto di difesa e non è rimediabile nella fase eventuale di opposizione.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI – 1, SENTENZA N. 26442 DEL 20 DICEMBRE 2016

Straniero minore non accompagnato – Nomina del tutore – Competenza del giudice tutelare

Il minore straniero non accompagnato che sbarca illegalmente in Italia riceve le misure di prima accoglienza secondo quanto stabilito dal decreto legislativo 142/15 e per esercitare i suoi diritti nel nostro paese ha bisogno nel più breve tempo possibile di una rappresentanza legale, da realizzarsi mediante l’apertura della tutela e la nomina di un tutore da parte del giudice tutelare del luogo ove si colloca la struttura di accoglienza, a ciò istituzionalmente demandato in presenza di minori che si trovino nella medesima o analoga condizione, del tutto diversa da quella qualificabile come «abbandono» ex articoli 9 e 10 della legge 184/83.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. I, SENTENZA N. 26328 DEL 20 DICEMBRE 2016

Sovraindebitamento – Composizione della crisi – Creditori privilegiati – Soddisfazione integrale

In materia di composizione della crisi da sovraindebitamento i creditori muniti di privilegio, pegno o ipoteca dei quali la proposta prevede l’integrale pagamento non sono computati ai fini del raggiungimento della maggioranza per l’approvazione della proposta e non hanno diritto di esprimersi sulla proposta, salvo che non rinuncino in tutto o in parte al diritto di prelazione, dovendosi osservare che è ben possibile prevedere che i crediti muniti di privilegio, pegno o ipoteca possono non essere soddisfatti integralmente, ma soltanto allorché ne sia assicurato il pagamento in misura non inferiore a quella realizzabile, in ragione della collocazione preferenziale sul ricavato in caso di liquidazione, avuto riguardo al valore di mercato attribuibile ai beni o ai diritti sui quali insiste la causa di prelazione, come attestato dagli organismi di composizione della crisi.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. LAVORO, SENTENZA N. 26467 DEL 21 DICEMBRE 2016

Licenziamento – Giustificato motivo oggettivo – Prospettazione al dipendente di reimpiego a mansioni inferiori – Prova – Onere del datore

Nei casi di licenziamento per giustificato motivo oggettivo l’onere del datore di lavoro di provare l’adempimento all’obbligo di repechage va assolto anche in riferimento a posizioni di lavoro inferiori, ove rientranti nel bagaglio professionale del lavoratore e compatibili con l’assetto organizzativo aziendale; il datore di lavoro, in conformità al principio di correttezza e buona fede nell’esecuzione del contratto, è tenuto a prospettare al lavoratore la possibilità di un impiego in mansioni inferiori quale alternativa al licenziamento ed a fornire la relativa prova in giudizio.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. LAVORO, SENTENZA N. 26930 DEL 23 DICEMBRE 2016

Licenziamento – Giusta causa – Insubordinazione – Aggressione verbale verso il superiore – Lavoratore esasperato

Deve essere confermata la motivazione della sentenza di merito che dichiara illegittimo il licenziamento per giusta causa inflitto al lavoratore per una presunta insubordinazione, dovendosi escludere la rilevanza disciplinare dell’esasperata reazione verbale del lavoratore in considerazione del contesto ambientale lavorativo ed emotivo personale in cui detta reazione risulta maturata.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI – 2, SENTENZA N. 26964 DEL 23 DICEMBRE 2016

Obbligo di comunicazione dei dati del conducente del veicolo – A carico del proprietario – Infrazione presupposta – Mancata tempestiva notifica

L’obbligo di comunicazione a carico del proprietario dei dati del conducente di un veicolo ex articolo 126 bis c.d.s. scatta solo se sorretto da notificazione tempestiva del verbale di accertamento dell’infrazione presupposta, e ciò dando rilievo al «ridottissimo scarto temporale tra lo spirare del termine di cui all’articolo 201 c.d.s. e la notifica effettiva». Deve invece ritenersi, ove la contestazione della violazione principale sia avvenuta tardivamente, che vada esclusa la sussistenza dell’obbligo per il proprietario del veicolo di comunicare gli estremi del conducente del mezzo al momento del rilevamento dell’infrazione, in quanto la tempestività della contestazione risponde alla ratio di porre il destinatario in condizione di difendersi, considerato che il trascorrere del tempo rende evanescenti i ricordi.