Lettera informativa n. 86/17 del 08.06.2017 – NG 7-17

 

NEWSLETTER GIURISPRUDENZIALE n.  7-2017


FEBBRAIO 2017

 

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. LAVORO, sentenza N. 2630 delL’1 FEBBRAIO 2017

(Licenziamento individuale – Assenze ingiustificate – Attività imprenditoriale peculiare)

È legittimo il licenziamento per giusta causa del dipendente che non comunica tempestivamente l’assenza, non permettendo al datore di organizzare la peculiare attività imprenditoriale in modo ottimale per la gestione di appuntamenti coi clienti.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. II, sentenza N. 4961 del 2 FEBBRAIO 2017

(Usura – Tassi usurari sul contratto di finanziamento – Direttore di filiale – Presidente del Cda)

Non è il direttore della filiale ma il presidente del Cda della banca a rispondere per i tassi usurari di un contratto di finanziamento stipulato col cliente. Solo ai presidenti dei consigli di amministrazione delle banche è stato riconosciuto lo svolgimento di un’attività in uno specifico settore, nel quale gli organi di vertice hanno il dovere di informarsi con diligenza sulla normativa esistente, poiché i relativi statuti attribuiscono loro poteri in materia di erogazione del credito, rientranti nell’ambito dei più generali poteri di indirizzo dell’impresa, sussistendo in capo ad essi una posizione di garanzia a tutela dei clienti degli istituti bancari quanto al rispetto delle disposizioni di legge in tema di erogazione del credito.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, sentenza N. 2724 del 2 FEBBRAIO 2017

Espropriazione presso terzi – Ordinanza di assegnazione con termine dilatorio al terzo assegnato – Precetto – Illegittimità di intimazione di spese o compensi prima del termine

L’ordinanza di assegnazione di crediti resa ai sensi dell’articolo 553 c.p.c. acquista efficacia di titolo esecutivo nei confronti del terzo assegnato solo dal momento in cui sia portata a conoscenza di questi o dal momento successivo a tale conoscenza che sia specificamente indicato nell’ordinanza stessa.- E’ illegittima l’intimazione, col precetto notificato prima di tale momento, del pagamento di spese o competenze o compensi diversi ed ulteriori rispetto a quanto indicato nell’ordinanza.

 

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI – 3, sentenza N. 3105 del 6 FEBBRAIO 2017

(Spese processuali a carico di Equitalia nonostante l’errore sia dell’ente impositore)

Il giudice può condannare Equitalia al pagamento delle spese di giudizio anche quando a sbagliare la pretesa fiscale è stato l’ente impositore e non la società di riscossione che può comunque rivalersi sulla prima.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. LAVORO, sentenza N. 3052 del 6 FEBBRAIO 2017

(Licenziamento – Lavoratrice madre – Trasferimento presso nuova sede – Assunzione di nuovo lavoratore)

Il licenziamento per giusta causa è illegittimo se dietro al rifiuto della lavoratrice madre di prendere servizio presso la nuova sede si cela il tentativo di estromettere la dipendente, al cui posto è subentrato un altro lavoratore.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. LAVORO, sentenza N. 3045 del 6 FEBBRAIO 2017

(Licenziamenti collettivi – Collocazione in mobilità – Accettazione del Tfr – Senza riserva – Rinuncia all’impugnativa del licenziamento)

La mera accettazione della liquidazione, ancorché non accompagnata da alcuna riserva, non può essere interpretata, per assoluto difetto di concludenza, come tacita dichiarazione di rinunzia ai diritti derivanti dall’illegittimità del licenziamento, non esistendo alcuna incompatibilità logica e giuridica tra l’accettazione della liquidazione e la volontà di ottenere la dichiarazione di illegittimità del licenziamento, al fine del conseguimento dell’ulteriore diritto alla riassunzione o al risarcimento del danno conseguente.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. I, sentenza N. 3196 del 7 FEBBRAIO 2017

(Società in house – Comune – Fallibilità)

La società in house partecipata dal Comune può essere soggetta al fallimento anche in epoca anteriore al decreto legislativo 175/16 sulle società partecipate a causa del rinvio generale alla disciplina sulle società di capitali contenuto nell’articolo 4 del decreto legge 95/2012.- Deve ritenere che ciò che rileva nel nostro ordinamento ai fini dell’applicazione dello statuto dell’imprenditore commerciale non è il tipo dell’attività esercitata, ma la natura del soggetto.- La scelta del legislatore in tema di società partecipate dagli enti locali di consentire l’esercizio di determinate attività a società di capitali, e dunque di perseguire l’interesse pubblico attraverso lo strumento privatistico, comporta che queste assumano i rischi connessi alla loro insolvenza, pena la violazione dei principi di uguaglianza e di affidamento dei soggetti che con esse entrano in rapporto ed attesa la necessità del rispetto delle regole della concorrenza, che impone parità di trattamento tra quanti operano all’interno di uno stesso mercato con identiche forme e medesime modalità.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI, sentenza N. 3218 del 7 FEBBRAIO 2017

(Opposizione allo stato passivo – Credito del professionista – Prestazioni rese per la predisposizione della proposta concordataria – Successivo fallimento – Atti di frode dell’imprenditore – Conoscenza da parte del professionista – Danno per la procedura)

Non è prededucibile il credito del professionista che ha predisposto il piano concordatario se le sue prestazioni sono potenzialmente dannose per i creditori.


CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI – 1, sentenza N. 3294 delL’8 FEBBRAIO 2017

(Sospensione dei contratti – Banca – Provvedimento del tribunale – Comunicazione via pec – Termine breve)

E’ inammissibile perché tardivo il reclamo ex articolo 26 Lf proposto dalla banca oltre il termine di dieci giorni dalla comunicazione da parte del debitore via pec dei provvedimenti del tribunale autorizzativi della sospensione dei contratti bancari.- Detta comunicazione integrale è idonea a far decorrere il termine breve di impugnazione, in ragione delle peculiari esigenze di speditezza delle procedure concorsuali, e far escludere ogni lesione del principio del contraddittorio e del giusto processo.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. II, sentenza N. 6320 del 10 FEBBRAIO 2017

(Notifica tramite pec – Dal difensore dell’imputato al difensore della persona offesa – In caso di delitto con violenza alla persona)

E’ validamente effettuata la notifica a mezzo Pec dal difensore dell’imputato al difensore della persona offesa ex articolo 299 c.p.p.- Deve escludersi che le parti private nel processo penale non possano mai fare ricorso alla posta elettronica certificata laddove l’unico divieto che può trarsi dall’articolo 16, comma 4, del decreto legge 179/12 è quello dell’inutilizzabilità della notifica a mezzo Pec a cura della cancelleria qualora il destinatario sia l’imputato (persona fisica).

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. I, sentenza N. 3553 del 10 FEBBRAIO 2017

(Comodato della casa familiare di proprietà dei suoceri – Restituzione)

Il proprietario dell’immobile dato in comodato al figlio per le esigenze della famiglia non ha diritto alla restituzione del bene da parte della ex compagna che ci vive con i bambini. Infatti, in assenza di una espressa scadenza dell’uso della casa il comodante può pretendere la restituzione solo in caso di un provato e urgente bisogno del bene.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. UNITE, sentenza N. 3702 del 13 FEBBRAIO 2017

(Notifica al difensore dell’appellato – Cancellatosi dall’albo forense – Nullità)

La notifica dell’atto d’appello eseguita al difensore dell’appellato che, nelle more del decorso del termine di impugnazione, si sia volontariamente cancellato dall’albo professionale, non è inesistente – ove il procedimento notificatorio, avviato ad istanza di soggetto qualificato e dotato della possibilità giuridica di compiere detta attività, si sia comunque concluso con la consegna dell’atto – ma nulla per violazione dell’articolo 330, comma 1, c.p.c., in quanto indirizzata ad un soggetto non più abilitato a riceverla, atteso che la volontaria cancellazione dall’albo degli avvocati importa per il professionista la simultanea perdita dello ius postulandi tanto nel lato attivo quanto in quello passivo. Tale nullità della notifica – ove non sia stata sanata, con efficacia retroattiva, mediante sua rinnovazione dando tempestivamente seguito all’ordine ex articolo 291, comma 1, c.p.c. o grazie alla volontaria costituzione dell’appellato – importa nullità del procedimento e della sentenza d’appello, ma non anche il passaggio in giudicato della sentenza di primo grado, giacché l’articolo 301, comma 1, c.p.c. deve ricomprendere tra le cause di interruzione del processo, secondo interpretazione costituzionalmente conforme in funzione di garanzia del diritto di difesa, anche l’ipotesi dell’avvocato che si sia volontariamente cancellato dall’albo, con l’ulteriore conseguenza che il termine di impugnazione non riprende a decorrere fino al venir meno della causa di interruzione o fino alla sostituzione del difensore volontariamente cancellatosi.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. VI, sentenza N. 6664 del 13 FEBBRAIO 2017

(Esercizio abusivo della professione – Particolare tenuità del fatto ex art. 131 bis c.p.)

La causa di non punibilità di cui all’art. 131 bis c.p. trova applicazione, unitamente ad altre condizioni, quando il comportamento risulti non abituale, e la abitualità ricorre nel caso in cui si tratti di reati che abbiano ad oggetto condotte plurime, abituali e reiterate. II reato di cui all’art. 348 c.p. richiede, per la realizzazione dell’elemento materiale, una condotta che si dipani con i necessari caratteri della ripetitività, della continuità e professionalità o anche solo della eventuale abitualità, ma che si caratterizzi comunque per quella non singolarità e per quella pluralità di atti tipici che, rientrando sicuramente nel campo semantico e definitorio descritto nell’art. 131 bis, terzo comma, ultima parte del codice penale, lo rendono di per sé incompatibile, nella sua stessa struttura oggettiva, con la causa di non punibilità.

 CASSAZIONE PENALE, SEZ. IV, sentenza N. 6604 del 13 FEBBRAIO 2017

(Disastro colposo – Fattispecie)

Deve essere condannato per disastro colposo, oltre che per omicidio colposo e lesioni colpose plurime, il presidente della commissione di collaudo dell’ente pubblico dopo il crollo dell’edificio di pertinenza in seguito al terremoto, dovendosi escludere che il collaudo richiesto sia limitato alla correttezza amministrativa e dovendosi invece ritenere che sia esteso alla staticità del fabbricato.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, sentenza N. 3791 del 14 FEBBRAIO 2017

(Immobile –  Vendita all’asta – Prezzo di aggiudicazione – Sensibilmente inferiore al valore di mercato)

La facoltà di sospendere la vendita ai sensi dell’articolo 586 c.p.c. persegue lo scopo di contrastare tutte le possibili interferenze illegittime nel procedimento di fissazione del prezzo, laddove il potere di sospensione della vendita è un potere eccezionale conferito al giudice dell’esecuzione non in tutti i casi in cui il prezzo di aggiudicazione risulti sensibilmente inferiore al valore di mercato, ma solo per ipotesi particolari, accomunate dalla alterazione delle regole di legittima determinazione del prezzo stesso.- Ne consegue che il suo esercizio è circondato da particolari cautele, allo scopo di evitare che esso si traduca in decisioni arbitrarie, atte a vanificare l’attività esecutiva svolta, a danno del creditore che attende di essere soddisfatto, al di fuori delle ipotesi previste dalla legge.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. III, sentenza N. 6883 del 14 FEBBRAIO 2017

(Processo – Lista testimoniale – Deposito mediante pec)

Non è ammissibile nel processo penale il deposito della lista testimoniale mediante posta elettronica certificata laddove l’inesistenza, nel processo penale, di un fascicolo informatico impedisce alle altri parti di accedervi in tempo reale e consultare immediatamente gli atti depositati con modalità telematiche, mentre non è consentito alle parti, pubbliche e private, di effettuare comunicazioni o notificazioni a mezzo posta elettronica certificata, né adempimenti previsti con modalità la cui osservanza è stabilita a pena di inammissibilità.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. I, sentenza N. 4028 del 15 FEBBRAIO 2017

(Interessi compensativi – Giudice dell’impugnazione)

Gli interessi compensativi sulla somma dovuta a titolo di risarcimento del danno (contrattuale o extracontrattuale) costituiscono una componente del danno stesso che nasce dal medesimo fatto generatore della obbligazione risarcitoria, sono quindi da intendere ricompresi nella domanda di risarcimento del danno e possono essere liquidati d’ufficio.- Ne consegue che l’impugnazione della decisione di primo grado diretta ad una diversa determinazione della riparazione del patito pregiudizio, rimettendo in discussione la complessiva e unitaria liquidazione al riguardo, necessariamente si estende anche al computo degli interessi, pur se non sia stato specificamente criticato il criterio adottato sul punto nella decisione impugnata e che il giudice dell’impugnazione (o del rinvio), anche in difetto di uno specifico rilievo sulla modalità di liquidazione degli interessi prescelta dal giudice precedente, può procedere alla riliquidazione della somma dovuta a titolo risarcitorio e dell’ulteriore danno da ritardato pagamento, utilizzando la tecnica che ritiene più appropriata al fine di reintegrare il patrimonio del creditore.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. LAVORO, sentenza N. 4015 del 15 FEBBRAIO 2017

(Licenziamento – Giustificato motivo oggettivo – Andamento economico negativo dell’azienda – Presupposto fattuale da dimostrare)

Il tenore letterale dell’articolo 3 della legge 604/66 non consente di restringere l’ambito di legittimità del recesso alle sole ipotesi in cui risulti accertata una crisi di impresa.- Né la Carta Costituzionale né il diritto dell’Unione impongono una limitazione ex ante delle ragioni sottese alle scelte organizzative riservate all’imprenditore, scelte che non possono essere sindacate dal giudice quanto ai profili di congruità ed opportunità.- Se la decisione imprenditoriale di ridurre la dimensione occupazionale dell’azienda ben può essere motivata anche da finalità che prescindano da situazioni sfavorevoli e che perseguano l’obiettivo dell’aumento di redditività dell’impresa, tuttavia è pur sempre necessario che la riorganizzazione aziendale sia effettiva, che la stessa si ricolleghi causalmente alla ragione dichiarata dall’imprenditore e che il licenziamento si ponga in termini di riferibilità e di coerenza rispetto all’operata ristrutturazione.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. V, sentenza N. 7630 del 17 febbraio 2017

(Esercizio abusivo della professione – Attività stragiudiziali svolte dai collaboratori degli studi legali)

Risponde di esercizio abusivo della professione il collaboratore del legale che, presentandosi al cliente come avvocato incaricato alla trattazione del caso, tiene contatti con la controparte, riscuote gli acconti e fa firmare le quietanze.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. I, sentenza N. 4021 del 15 FEBBRAIO 2017

(Chiusura della procedura – Pagamento dei creditori ammessi tempestivamente – Domanda tardiva di ammissione al passivo – Causa ostativa alla chiusura)

Non può essere chiuso il fallimento in pendenza di una domanda tardiva di ammissione al passivo.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. III, sentenza n. 7967 del 20 febbraio 2017

(Opera illecita – Presentazione istanza di sanatoria – Documentazione integrativa al Comune – Revoca o sospensione di demolizione del manufatto abusivo)

È sospeso l’ordine di demolizione se l’autore dell’opera abusiva dopo la richiesta di sanatoria ha presentato la documentazione integrativa al Comune. Al fine, dunque, di accogliere l’istanza di revoca o sospensione di demolizione il giudice dell’esecuzione deve valutare il possibile esito della domanda e i tempi di definizione del procedimento amministrativo ed, eventualmente, sospendere l’esecuzione solo nella prospettiva di un rapido esaurimento dello stesso.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. II, sentenza N. 4435 DEl 21 FEBBRAIO 2017

(Muro condominiale – Canna fumaria – Installazione – Mancata autorizzazione dell’assemblea – Delibera illegittima – Contratto preliminare di locazione – Mancata esecuzione – Nesso di causalità – Risarcimento del lucro cessante)

Il condominio deve essere condannato a risarcire al singolo proprietario esclusivo il lucro cessante riveniente dalla mancata esecuzione del contratto preliminare a causa della mancata autorizzazione all’installazione di una canna fumaria sul muro di proprietà comune dell’edificio, laddove detta installazione è una mera utilizzazione della cosa comune consentita dall’articolo 1102 c.c.- Si deve ritenere la sussistenza in concreto degli elementi costitutivi della fattispecie risarcitoria ai sensi dell’articolo 2043 c.c., in particolare il nesso di causalità tra il rifiuto del condominio di rilasciare l’autorizzazione contenuto nella delibera illegittima e l’evento lesivo, costituito dalla mancata esecuzione del contratto di locazione stipulato con il terzo.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. I, sentenza N. 4406 DEl 21 FEBBRAIO 2017

(Ammissione al passivo del credito dell’amministratore delegato – Con privilegio)

L’amministratore delegato con funzioni di gestione non può essere considerato come lavoratore subordinato e quindi non è ammesso al passivo fallimentare con privilegio.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. II, sentenza N. 4415 DEl 21 FEBBRAIO 2017

(Preliminare di compravendita – Immobile irregolare dal punto di vista urbanistico – Diritto alla provvigione)

Nel delineare la responsabilità del mediatore professionale deve escludersi che la relativa responsabilità possa estendersi ad indagini di carattere tecnico, quale quella consistente nella verifica delle condizioni per il rilascio del certificato di abitabilità, che esulano obiettivamente dal novero delle cognizioni specialistiche esigibili in relazione alla categoria professionale di appartenenza.- Una responsabilità del mediatore può porsi, in ordine alla mancata informazione circa la conseguibilità del certificato di abitabilità, nei soli casi in cui il mediatore abbia taciuto informazioni e circostanze delle quali era a conoscenza, ovvero abbia riferito circostanze in contrasto con quanto a sua conoscenza, ovvero ancora laddove, sebbene espressamente incaricato di procedere ad una verifica in tal senso da uno dei committenti, abbia omesso di procedere ovvero abbia erroneamente adempiuto allo specifico incarico.- Ne consegue che una volta stipulato il contratto di compravendita il mediatore ha diritto alla provvigione nonostante la successiva risoluzione consensuale delle parti avvenuto perché è emerso che l’immobile non è provvisto di certificato di abitabilità.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. V, sentenza N. 8482 DEL 22 FEBBRAIO 2017

(Diffamazione – Social network, blog e siti internet specializzati – Attribuzione di un fatto determinato – Aggravante)

Sussiste la diffamazione aggravata con attribuzione di un fatto determinato nel caso in cui l’ex studente universitario accusa su blog e siti internet ingiustamente il ricercatore universitario, che l’ha assistito in vista dell’esame di laurea, di aver plagiato la sua tesi universitaria utilizzandone i contenuti in un volume a propria firma.- Si deve ritenere che detti sistemi di comunicazione rendono possibile la trasmissione di dati e notizie a un numero ampio o addirittura indeterminato di soggetti.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. II, sentenza N. 4685 DEl 23 FEBBRAIO 2017

(Figli nati fuori dal matrimonio – Assegnazione della casa a uno dei genitori – Arredi – Restituzione all’altro – Eccetto i beni strettamente connessi alle necessità dei figli)

E’ legittima la sentenza di merito che, dopo la fine della convivenza more uxorio e l’assegnazione della ex casa familiare al genitore collocatario dei figli minori, dispone la restituzione degli arredi non strettamente connessi alle necessità dei figli all’altro che li ha acquistati.- A nulla rileva la denuncia di violazione delle norme in materia di comunione dei beni, la cui disciplina non può trovare applicazione in assenza di allegazione di titolo negoziale, laddove la convivenza more uxorio determina sulla casa di abitazione ove si svolge e si attua il programma di vita in comune, un potere di fatto basato su di un interesse proprio del convivente, che assume i connotati tipici di una detenzione qualificata.