Lettera informativa n. 30/18 del 09.03.2018 – NG 3-18

 

NEWSLETTER GIURISPRUDENZIALE n.  3 -2018

 

SETTEMBRE 2017 (II)

 

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI, ORDINANZA N. 21575 DEL 18 SETTEMBRE 2017

(Compravendita – Preliminare – Opera del mediatore – Clausola ad affare fatto – Diritto alla provvigione)

Anche quando il conferimento di incarico al mediatore è con patto di esclusiva per un determinato periodo di tempo, ciò non è indicativo anche della volontà del preponente di rifiutare l’attività del mediatore stesso dopo la scadenza del termine di validità del patto, con la conseguenza che l’opera prestata dal mediatore, se idonea ed efficiente alla conclusione dell’affare, determina per ciò stesso il diritto alla provvigione. Ne consegue che il fondamento del diritto al compenso è da ricercarsi in ciò, che l’attività di mediazione, che si concreta nella messa in relazione delle parti, costituisca l’antecedente indispensabile per pervenire, attraverso fasi e vicende successive, alla conclusione dell’affare. Nella specie, la conclusione dell’affare – è integrata dalla conclusione del contratto preliminare di vendita intervenuta fra le parti, mentre, ai fini del riconoscimento del diritto alla provvigione, sono indifferenti le vicende successive che, nella specie, hanno condotto le parti alla mancata conclusione del contratto definitivo. Alla conclusione del contratto preliminare va, quindi, riconosciuto l’effetto dell’insorgere del diritto alla provvigione, indipendentemente dalla scadenza o meno del mandato.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. UNITE, SENTENZA N. 21550 DEL 18 SETTEMBRE 2017

(Clausola compromissoria – Procedimento monitorio)

La clausola di compromesso in arbitrato estero non osta all’emissione di un decreto ingiuntivo, perché il conseguente difetto di giurisdizione attiene alla cognizione di una “controversia” (e, quindi, presuppone il contraddittorio, assente nel procedimento monitorio) e perché l’eccezione di compromesso è facoltativa e non è rilevabile d’ufficio.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. I, ORDINANZA N. 21829 DEL 20 SETTEMBRE 2017

(Onorari – Cause identiche non riunite – Liquidazione compenso)

L’articolo 5, 4° comma del Dm n. 127/2004, che presuppone la liquidazione di un unico onorario, non può trovare applicazione nel caso in cui l’avvocato difenda la medesima parte contro più parti, ma in processi separatamente introdotti e mai riuniti, ancorché aventi ad oggetto le medesime questioni di fatto e di diritto.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. UNITE, SENTENZA N. 21854 DEL 20 SETTEMBRE 2017

(Esecuzione civile – Vittime di usura – Pignoramento – Sospensione disposta dal Pm)

Il Giudice dell’esecuzione, a cui sia stato trasmesso il provvedimento del Pubblico Ministero che, sulla base dell’elenco fornito dal Prefetto, dispone la “sospensione dei termini” di una procedura esecutiva a carico del soggetto che ha chiesto l’elargizione di cui alla legge n. ​​44 del 1999, non può sindacare né la valutazione con cui il Pubblico Ministero ha ritenuto sussistente il presupposto della provvidenza sospensiva né l’idoneità della procedura esecutiva ad incidere sull’efficacia dell’elargizione richiesta dall’interessato. Spetta invece al Giudice dell’esecuzione sia il controllo della riconducibilità del provvedimento del Pubblico Ministero alla norma sopra citata sia l’accertamento che esso riguardi uno o più processi esecutivi pendenti dinanzi al suo ufficio sia la verifica che nel processo esecutivo in corso o da iniziare decorra un termine in ordine al quale il provvedimento di sospensione possa spiegare i suoi effetti.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI, ORDINANZA N. 22023 DEL 21 SETTEMBRE 2017

(Prima casa – Separazione consensuale – Cessione quota immobile all’ex – Revoca del beneficio)

In tema di imposta di registro e di relativi benefici per l’acquisto della prima casa, il requisito della residenza va riferito alla famiglia, per cui ove l’immobile acquistato sia adibito a tale destinazione non rileva la diversa residenza di uno dei due coniugi che abbiano acquistato in regime di comunione e, per altro verso, l’attribuzione al coniuge della proprietà della casa coniugale in adempimento di una condizione inserita nell’atto di separazione consensuale non costituisce una forma di alienazione dell’immobile rilevante ai fini della decadenza dai benefici, bensì una modalità di utilizzazione dello stesso per la migliore sistemazione dei rapporti fra i coniugi in vista della cessazione della loro convivenza.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. V, SENTENZA N. 44053 DEL 25 SETTEMBRE 2017

(Ostacolo al controllo del socio – Assenza di danno per la società)

Non sussistono i reati ex articoli 2625 e 2634 c.c. per aver l’amministratore della società ostacolato l’attività di controllo del socio sulla gestione laddove manca la prova di un danno per la società.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. UNITE, SENTENZA N. 22253 DEL 26 SETTEMBRE 2017

(Procedimento disciplinare – Legale che testimonia su fatti relativi a un ex cliente)

Non è sanzionabile l’avvocato che testimonia su fatti relativi a un ex cliente dopo la conclusione del mandato professionale ed estranei allo stesso. Gli apprezzamenti sulla personalità di qualcuno non costituiscono, infatti, circostanze incluse nel divieto deontologico.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. I, SENTENZA N. 22277 DEL 26 SETTEMBRE 2017

(Ricorso incidentale – Sommaria esposizione dei fatti)

In tema di ricorso per cassazione, il controricorso, avendo la sola funzione di contrastare l’impugnazione altrui, non necessita dell’esposizione sommaria dei fatti di causa, potendo richiamarsi a quanto già esposto nel ricorso principale. Tuttavia, quando detto atto racchiuda anche un ricorso incidentale, deve contenere, in ragione della sua autonomia rispetto al ricorso principale, l’esposizione sommaria dei fatti della causa ai sensi del combinato disposto degli articoli 371, terzo comma, e 366, primo comma, n. 3, c.p.c. Ne consegue che il ricorso incidentale è inammissibile tutte le volte in cui si limiti ad un mero rinvio all’esposizione del fatto contenuta nel ricorso principale, potendo il requisito imposto dal citato articolo 366 reputarsi sussistente solo quando, nel contesto dell’atto di impugnazione, si rinvengano gli elementi indispensabili per una precisa cognizione dell’origine e dell’oggetto della controversia, dello svolgimento del processo e delle posizioni assunte dalla parti, senza necessità di ricorso ad altre fonti.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. UNITE, SENTENZA N. 22358 DEL 26 SETTEMBRE 2017

(Sospensione cautelare – Delibera che da esecuzione al provvedimento – Consiglio dell’Ordine degli avvocati – Ricorso al Consiglio nazionale forense)

La delibera adottata dal Consiglio dell’Ordine degli avvocati in materia di esecuzione della sospensione cautelare è impugnabile con ricorso al Consiglio nazionale forense in applicazione analogica e costituzionalmente orientata del comma 6 dell’articolo 60 della legge professionale forense.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. III, SENTENZA N. 44451 DEL 27 SETTEMBRE 2017

(Sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte – Creazione nuova società – Debito tributario – Atti simulati – Operazione finalizzata a rendere meno agevole la riscossione del credito)

Si applica il sequestro preventivo delle quote sociali per sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte a carico dei soci della s.r.l. in liquidazione che creano, con atti simulati, una nuova società a cui accollano tutti i rapporti giuridici della vecchia gestione per sottrarre la garanzia patrimoniale del pagamento del debito tributario.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, SENTENZA N. 22457 DEL 27 SETTEMBRE 2017

(Interessi legali – Opposizione a precetto)

Il giudice del merito deve indicare la specie degli interessi legali da applicare, non potendosi limitare alla generica qualificazione in termini di “interesse legale” o “di legge”, con la conseguenza che qualora non vi abbia provveduto, si devono intendere dovuti solamente gli intessi di cui all’art. 1284 c.c., essendo quest’ultima norma di portata generale rispetto alla quale le altre varie ipotesi di interessi previste dalla legge hanno natura speciale. Difatti, l’applicazione di una qualsiasi delle varie ipotesi di interessi legali diversa da quelli di cui all’art. 1284 cod. civ. presuppone l’accertamento nel merito degli elementi costitutivi della relativa fattispecie speciale. Un simile accertamento attiene al merito della decisione e non può essere risolto in sede esecutiva.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. II, SENTENZA N. 22708 DEL 28 SETTEMBRE 2017

(Vendita immobiliare – Contratto preliminare – Irregolarità urbanistica – Conoscenza del promissario acquirente – Mancato pagamento delle rate indicate nel preliminare)

Il promittente acquirente di un immobile costruito senza permesso di costruire, ma per il quale è stata presentata istanza di condono, non può esimersi dal pagare le rate concordate se è a conoscenza della irregolarità urbanistica. La sanzione della nullità del contratto, infatti, è prevista dalla legge solo per i negozi a effetti traslativi e non per quelli obbligatori.