Lettera informativa n. 52/18 del 18.04.2018– NG 6-18

 

NEWSLETTER GIURISPRUDENZIALE n.  6-2018

 NOVEMBRE 2017

 

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. UNITE, SENTENZA N. 26148 DEL 3 NOVEMBRE 2017

(Sospensione cautelare – Condanna penale in primo grado)

L’interpretazione sistematica e la ratio dell’articolo 60, comma 1, della legge 247/12 inducono a ritenere che la «condanna a pena detentiva non inferiore a tre anni» che giustifica l’applicazione della sospensione cautelare all’avvocato è la condanna in primo grado, non essendo richiesta l’irrevocabilità della sentenza, dovendo ritenersi detta interpretazione l’unica coerente con la ratio della norma, che è quella di prevedere l’applicazione di una misura cautelare con un provvedimento amministrativo non giurisdizionale a carattere provvisorio ed urgente in ipotesi tipiche di accertata rilevante gravità, mentre se fosse applicata solo in esito ad un accertamento definitivo e irretrattabile della responsabilità penale, la sospensione cautelare sarebbe priva di qualsiasi effetto concreto, divenendo un’inutile duplicazione della sanzione disciplinare, e non assolverebbe alla funzione di tutela dell’immagine della categoria professionale degli avvocati proprio nel momento dello strepitus fori, e quindi all’atto del verificarsi della lesione.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI – T, ORDINANZA N. 26332 DEL 7 NOVEMBRE 2017

(IRAP – Avvocato – Che paga consulenti esterni e domiciliazioni)

Non è tenuto al versamento dell’Irap l’avvocato che paga consulenti esterni e domiciliazioni presso i colleghi. In questi casi, al di là dell’entità della spesa, non si configura infatti un’autonoma organizzazione.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. III, SENTENZA N. 50932 DELL’8 NOVEMBRE 2017

(Opposizione a decreto penale di condanna – Notifica via Pec alla cancelleria del giudice – Assenza di norma specifica – Differenze con processo civile)

In assenza di norma specifica che consenta nel sistema processuale penale alle parti il deposito di atti in via telematica, deve ritenersi inammissibile la presentazione dell’opposizione al decreto penale di condanna da parte del destinatario a mezzo di Posta Elettronica Certificata.

 CASSAZIONE PENALE, SEZ. IV, SENTENZA N. 50975 DELL’8 NOVEMBRE 2017

(Omicidio colposo – Responsabilità del medico – Omessa adozione di misure per rallentare il decorso della patologia acuta)

In tema di omicidio colposo, sussiste il nesso di causalità tra l’omessa adozione da parte del medico specialistico di idonee misure atte a rallentare il decorso della patologia acuta, colposamente non diagnosticata, ed il decesso del paziente, quando risulta accertato, secondo il principio di controfattualità, condotto sulla base di una generalizzata regola di esperienza o di una legge scientifica, universale o statistica, che la condotta doverosa avrebbe inciso positivamente sulla sopravvivenza del paziente, nel senso che l’evento non si sarebbe verificato ovvero si sarebbe verificato in epoca posteriore o con minore intensità lesiva.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. LAVORO, SENTENZA N. 26465 DELL’8 NOVEMBRE 2017

(Malattia del lavoratore – Mancata comunicazione al datore di lavoro e mancato invio del certificato – Licenziamento)

In materia di lavoro è legittimo il licenziamento del dipendente che non invia il certificato di malattia al datore di lavoro anche se la patologia è reale. Il mancato adempimento degli obblighi di comunicazione che gravano sul dipendente giustifica, infatti, la sanzione espulsiva.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, SENTENZA N. 26520 DEL 9 NOVEMBRE 2017

(PCT – Copia conforme all’originale del provvedimento impugnato)

Fintanto che il processo civile telematico non sarà attivato anche presso la Corte di cassazione il difensore del ricorrente, che ha l’onere di depositare la copia conforme all’originale del provvedimento impugnato, qualora non abbia disponibilità della copia con attestazione di conformità rilasciata dalla cancelleria, deve estrarre una copia analogica dall’originale digitale presente nel fascicolo informatico e attestare con propria sottoscrizione autografa la conformità dell’una all’altro non soddisfacendo invece le condizioni di legge l’attestazione di conformità apposta direttamente sulla copia del provvedimento eventualmente notificato con modalità telematiche.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. VI, SENTENZA N. 51292 DEL 10 NOVEMBRE 2017

(Mandato d’arresto in consegna – Ricorso di legittimità – Proposto in proprio dal richiesto in consegna)

E’ inammissibile il ricorso di legittimità proposto in proprio dal richiesto in consegna per l’esecuzione del mandato d’arresto europeo laddove le modifiche apportate all’articolo 571 c.p.p. dalla legge 103/17 hanno sottratto all’imputato la legittimazione a proporre personalmente ricorso in cassazione.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, ORDINANZA N. 26959 DEL 15 NOVEMBRE 2017

(Responsabilità dell’avvocato – Scelta difensiva plausibile)

In tema di responsabilità dell’avvocato verso il cliente, è configurabile imperizia del professionista allorché questi ignori o violi precise disposizioni di legge, ovvero erri nel risolvere questioni giuridiche prive di margine di opinabilità, mentre la scelta di una determinata strategia processuale può essere foriera di responsabilità purché la sua inadeguatezza al raggiungimento del risultato perseguito dal cliente sia valutata (e motivata) dal giudice di merito “ex ante” e non “ex post”, sulla base dell’esito del giudizio, restando comunque esclusa in caso di questioni rispetto alle quali le soluzioni dottrinali e/o giurisprudenziali presentino margini di opinabilità – in astratto o con riferimento al caso concreto – tali da rendere giuridicamente plausibili le scelte difensive compiute dal legale ancorché il giudizio si sia concluso con la soccombenza del cliente.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. TRIBUTARIA, ORDINANZA N. 27041 DEL 15 NOVEMBRE 2017

(Reddito d’impresa – Saldo negativo in rosso – Ricavi in nero)

In tema di accertamento induttivo del reddito d’impresa ai fini Irpeg e Iva, ai sensi del D.P.R. n. 600 del 1973, art. 39 e del D.P.R. n. 633 del 1972, art. 54, la sussistenza di un saldo negativo di cassa, implicando che le voci di spesa sono di entità superiore a quella degli introiti registrati, oltre a costituire un’anomalia contabile, fa presumere l’esistenza di ricavi non contabilizzati in misura almeno pari al disavanzo.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, ORDINANZA N. 26973 DEL 15 NOVEMBRE 2017

(Responsabilità professionale – Omessa trascrizione atto compravendita immobile – Separazione consensuale dei coniugi)

In materia di contratto d’opera intellettuale, avente ad oggetto l’assistenza legale nel procedimento di separazione consensuale dei coniugi, comprensiva anche della trascrizione nei registri immobiliari del verbale omologato contenente la disposizione del trasferimento ad uno dei coniugi di una quota proprietaria dell’immobile adibito a casa familiare, è legittimamente esperibile da entrambe le parti il rimedio contrattuale della eccezione ex articolo 1460 c.c., e il professionista può avvalersi della eccezione anche nel caso in cui, non derogando il contratto all’obbligo del cliente di fornire anticipatamente la provvista necessaria alle spese ex articolo 2234 c.c., il cliente non abbia anticipato le spese necessarie ad eseguire la trascrizione, purché la sospensione della prestazione non venga attuata in modo tale da determinare al cliente un pregiudizio irreparabile, essendo comunque tenuto il professionista, in virtù del principio di buona fede a salvaguardare l’interesse o l’utilità dell’altra parte nei limiti in cui ciò non comporti un apprezzabile sacrificio, dovendo aversi riguardo a tal fine anche alla tempestività con la quale il professionista ha contestato l’inadempimento alla controparte, in modo da metterla in grado di assumere le iniziative opportune a risolvere la situazione di stallo in cui versa il rapporto e a conservare l’utilità perseguita con l’attuazione del contratto.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI – 2, ORDINANZA N. 27163 DEL 16 NOVEMBRE 2017

(Delibera dell’​​assemblea Mancata sottoscrizione del presidente)

In materia di condominio negli edifici, è valida la delibera dell’assemblea condominiale anche se il presidente non ha firmato il verbale. L’obbligo di nomina previsto dal regolamento non comporta l’automatica invalidità della decisione per la mancata sottoscrizione.

 CASSAZIONE CIVILE, SEZIONI UNITE, SENTENZA N. 27199 DEL 16 NOVEMBRE 2017

(Progetto alternativo di sentenza – Ragioni di dissenso rispetto al percorso argomentativo del primo giudice)

Gli articoli 342 e 434 c.p.c., nel testo formulato dal decreto-legge 83/2012, convertito, con modificazioni, nella legge 134/12, vanno interpretati nel senso che l’impugnazione deve contenere una chiara individuazione delle questioni e dei punti contestati della sentenza impugnata e, con essi, delle relative doglianze, affiancando alla parte volitiva una parte argomentativa che confuti e contrasti le ragioni addotte dal primo giudice. Resta tuttavia escluso, in considerazione della permanente natura di revisio prioris instantiae del giudizio di appello, il quale mantiene la sua diversità rispetto alle impugnazioni a critica vincolata, che l’atto di appello debba rivestire particolari forme sacramentali o che debba contenere la redazione di un progetto alternativo di decisione da contrapporre a quella di primo grado.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. LAVORO, SENTENZA N. 27208 DEL 16 NOVEMBRE 2017

(Pretese creditorie – Distinti diritti di credito – Relativi a un unico rapporto di durata fra le parti – Proponibilità in separati processi)

Anche a voler ritenere che le pretese creditorie del lavoratore siano inscrivibili nel medesimo ambito oggettivo di cosa giudicata ed accertabili separatamente solo a costo di una duplicazione di attività istruttoria, il divieto di domanda frazionata non risulta violato perché resta l’insuperabile rilievo dell’oggettivo – e giuridicamente apprezzabile – interesse del prestatore d’opera a frazionare le domande per ottenere subito quanto facilmente accertabile (e, anzi, già attestato dal datore di lavoro con il Cud), anche mediante ricorso per decreto ingiuntivo, fatte salve ulteriori differenze all’esito del più complesso giudizio – perché bisognoso di prove (anche) testimoniali – relativo all’espletamento di prestazioni di lavoro straordinario, non potendosi concludere che ogni qual volta il lavoratore vanti determinati crediti retributivi aventi incidenza sul Tfr e/o su altri istituti indiretti egli debba attendere di agire per questi ultimi fino a quando non gli siano riconosciuti i crediti su di essi incidenti, oppure rinunciare al corretto calcolo dei propri diritti retributivi.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. II, SENTENZA N. 27255 DEL 16 NOVEMBRE 2017

(Immobili – Offerta reale – Obbligo di pagare le spese)

Affinché l’offerta reale del debitore sia idonea a costituire in mora il creditore è necessario che essa comprenda la totalità della somma dovuta, degli interessi e delle spese liquide, e che le spese dell’offerta reale non possono essere addossate al creditore se tale offerta non sia stata preceduta da una valida offerta amichevole.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. III, SENTENZA 52608 DEL 17 NOVEMBRE 2017

(Particolare tenuità del fatto – Applicazione – Questioni riguardanti la responsabilità)

All’imputato che ha aderito alla richiesta di applicazione della speciale causa di non punibilità ex art. 131 bis c.p., è precluso sollevare questioni in merito all’affermazione della responsabilità.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. LAVORO, ORDINANZA N. 27331 DEL 17 NOVEMBRE 2017

(Licenziamento disciplinare – Impugnazione – Valutazione da parte del giudice)

In materia di lavoro, il giudice che decide sulla legittimità del licenziamento può valutare anche l’irreprensibilità dimostrata negli anni dal lavoratore. Infatti prima di confermare una sanzione espulsiva è sempre necessario determinare l’effettiva gravità della condotta anche se espressamente prevista come causa di recesso.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, ORDINANZA N. 27545 DEL 21 NOVEMBRE 2017

(Pagamento del debito – Cancellazione dei gravami – Obblighi del creditore)

In ossequio ai principi di correttezza e buona fede, per consentire la liberazione del bene immobile dagli effetti pregiudizievoli del pignoramento, il creditore che è stato soddisfatto deve rinunciare agli atti esecutivi senza necessità di alcuna sollecitazione da parte del debitore ed entro un termine ragionevolmente contenuto, avuto riguardo allo stato della procedura pendente e ad eventuali motivi di urgenza a lui noti, sempre che l’esecutato non esiga espressamente un immediato deposito dell’atto di rinunzia.

 CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI, ORDINANZA N. 27694 DEL 21 NOVEMBRE 2017

(Ammissione al passivo – Della consulenza professionale sul concordato preventivo)

Il compenso per la consulenza del professionista dev’essere ammesso al passivo fallimentare in prededuzione anche se non ha raggiunto lo scopo per il quale il mandato era stato conferito.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, ORDINANZA N. 27867 DEL 23 NOVEMBRE 2017

(Clausola claims made – Natura vessatoria)

Deve escludersi la natura vessatoria della clausola claims made pura dell’assicurazione per la responsabilità civile del professionista perché non elimina né riduce la responsabilità del debitore ma si limita a descrivere meglio l’oggetto del contratto e in particolare il rischio assicurato.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, ORDINANZA N. 27889 DEL 23 NOVEMBRE 2017

(Sospensione della prescrizione fra coniugi – Credito relativo all’assegno di mantenimento)

La sospensione della prescrizione tra coniugi di cui all’articolo 2941, n. 1, c.c. non trova applicazione al credito dovuto per l’assegno di mantenimento previsto nel caso di separazione personale, dovendo prevalere sul criterio ermeneutico letterale un’interpretazione conforme alla ratio legis, da individuarsi tenuto conto dell’evoluzione della normativa e della coscienza sociale e, quindi, della valorizzazione delle posizioni individuali dei membri della famiglia rispetto alla conservazione dell’unità familiare e della tendenziale equiparazione del regime di prescrizione dei diritti post-matrimoniali e delle azioni esercitate tra coniugi separati. Nel regime di separazione, infatti, non può ritenersi sussistente la riluttanza a convenire in giudizio il coniuge, collegata al timore di turbare l’armonia familiare, poiché è già subentrata una crisi conclamata e sono già state esperite le relative azioni giudiziarie, con la conseguente cessazione della convivenza, il venir meno della presunzione di paternità di cui all’articolo 232 c.c. e la sospensione degli obblighi di fedeltà e collaborazione.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. I, SENTENZA N. 53584 DEL 27 NOVEMBRE 2017

(Ricerca della prova – Intercettazione ambientale – Mancato utilizzo di strutture interne alla Procura della Repubblica)

Si ritengono esaurienti le motivazioni del pubblico ministero che dispone le intercettazioni ambientali laddove dal complesso delle espressioni usate sia ricostruibile il motivo per il quale non si fa ricorso alle strutture interne, attraverso una valutazione che dia conto delle ragioni sottese alla decisione, che sia effettuata ponendo in relazione il fatto da accertare e le operazioni disposte in cui si deve tenere conto del contemperamento tra esigenze delle indagini e di tutela del diritto alla riservatezza.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. II, SENTENZA N. 28372 DEL 28 NOVEMBRE 2017

(Realizzazione di una rampa per il transito di portatori di handicap – Violazione delle distanze da altra proprietà privata)

In materia condominiale deve essere rimossa la rampa per il transito dei portatori di handicap se viola le norme sulle distanze dalla proprietà del vicino. La costruzione realizzata a ridosso di una proprietà individuale, infatti, non è mai consentita ed è impossibile invocare il principio di solidarietà tra condomini.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. II, SENTENZA N. 53810 DEL 29 NOVEMBRE 2017

(Segreto professionale – Sequestro dei dati informatici in copia – Limiti)

È illegittimo il sequestro di tutti i documenti dello studio legale, in questo caso relativi agli ultimi trenta anni di attività, senza una riconducibilità precisa all’ipotesi di reato contestato.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. I, SENTENZA N. 28823 DEL 30 NOVEMBRE 2017

(Colpa professionale – Notaio – Banca – Mutuatario sedicente – Rogito – Esibizione falso documento identità)

Non sussiste la responsabilità professionale del notaio che al momento del rogito non rinnova al sedicente mutuatario di esibire il documento d’identità. L’istituto, infatti, non deve risarcire i danni alla banca per le false generalità esibite dal mutuatario se non c’è nulla che lasci presagire l’intento fraudolento.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. I, SENTENZA N. 54128 DEL 30 NOVEMBRE 2017

(Esecuzione – Pene detentive brevi – Affidamento in prova ai servizi sociali – Pena residua da scontare – Superiore ai tre anni)

In tema di esecuzione di pene detentive brevi, ai fini della sospensione dell’ordine di esecuzione correlata ad un’istanza di affidamento in prova ai servizi sociali ai sensi dell’articolo 47, comma 3 bis, ord. pen., il limite edittale cui il pubblico ministero deve fare riferimento per l’emissione dell’ordine di carcerazione ex art. 65, commi 5 e 10, c.p.p. è quello di tre anni, essendo rimessa al Tribunale di sorveglianza ogni valutazione circa l’istanza di affidamento in prova nel caso di pena espianda, anche residua, non superiore ad anni quattro.