Lettera informativa n. 97/18 del 05.07.2018 – NG 12-18

 

 NEWSLETTER GIURISPRUDENZIALE n. 12-2018

 

 MARZO 2018 (I)

 

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI – T, SENTENZA N. 4851 DELL’1 MARZO 2018

(Autonoma organizzazione)

Esteso il perimetro dell’autonoma organizzazione ai fini Irap. Non sono tenuti al versamento dell’imposta i professionisti che hanno due dipendenti part time (nel caso specifico un medico con segretaria e donna delle pulizie).

CASSAZIONE PENALE, SEZ. III, SENTENZA N. 9455 DEL 2 MARZO 2018

(Omesso versamento delle ritenute dovute o certificate – Impugnazione – Accertamento del dolo del reato)

In materia di omesso versamento delle ritenute dovute o certificate, laddove il gravame di merito ha avuto ad oggetto – quale unico punto della prima sentenza – l’accertamento del dolo del reato, ogni altro eventuale ed ulteriore profilo, compreso quello oggettivo della condotta, che viene sollevato soltanto in udienza di appello, è destinato a subire la preclusione di cui all’articolo 597, comma 1, c.p.p., con la precisazione ulteriore che il decreto legislativo 158/15 non dà luogo a un’abolitio criminis che travolge il reato contestato, sì da imporre l’intervento di poteri officiosi da parte del giudice, ma è soltanto una novella legislativa che ha integrato per addizione il contenuto dell’articolo 10 bis del decreto legislativo 74/2000, mantenendo la piena vigenza penale della condotta precedentemente sanzionata.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. II, SENTENZA N. 5013 DEL 2 MARZO 2018

(Parte che sta in giudizio personalmente – Autorizzazione – Implicita – Revocabilità in sede di decisione)

Il provvedimento con il quale il giudice di pace autorizza la parte a stare in giudizio personalmente a norma dell’articolo 82, comma 2, c.p.c. non esige il rigore formale della espressa scrittura, potendo esso risultare implicitamente dai verbali di causa. Una volta intervenuta, sia pure implicitamente, tale autorizzazione a stare in giudizio personalmente la stessa non è revocabile successivamente in sede di decisione, con conseguente caducazione di tutti gli atti compiuti, risultando invece diversa l’ipotesi in cui il giudice in sede di decisione della causa si limiti ad una declaratoria di nullità della concessa autorizzazione.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. VI, SENTENZA N. 9989 DEL 5 MARZO 2018

(Ricerca della prova – Sequestro probatorio – Personal computer del giornalista – Assenza di pertinenzialità e proporzionalità)

Deve ritenersi che il provvedimento dell’autorità giudiziaria di esibizione e sequestro di materiale posseduto da un giornalista può costituire una violazione della libertà di espressione tutelata dalla Convenzione europea del diritti dell’uomo, perché, comportando il rischio dell’individuazione delle fonti alle quali il professionista aveva garantito l’anonimato, pregiudica la futura attività del giornalista e del giornale la cui reputazione sarebbe lesa anche agli occhi delle future fonti: ne consegue che deve essere annullato senza rinvio, senza trattenimento di copia dei dati acquisiti, il decreto di sequestro probatorio disposto su personal computer e altro materiale del giornalista senza il rispetto dei parametri di pertinenzialità e proporzionalità.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI – 3, ORDINANZA N. 5099 DEL 5 MARZO 2018

(Notifica del precetto a uno dei condebitori – Decorso del termine di perenzione per gli altri)

La notifica del precetto a uno dei condebitori non interrompe il decorso termine di perenzione per gli altri. L’unitarietà del rapporto non opera, infatti, in ambito processuale dove ciascuno dei destinatari dell’atto deve poter beneficiare dell’inerzia del creditore.

 CASSAZIONE CIVILE, SEZ. I, ORDINANZA N. 5108 DEL 5 MARZO 2018

(Intermediazione finanziaria – Consulenza)

Deve essere escluso l’annullamento dell’acquisto dei titoli effettuati dall’intermediario finanziario per conto dell’investitore nonostante la valutazione di inadeguatezza dell’operazione compiuta dal primo, sebbene fra le parti al momento intercorra un rapporto di consulenza finanziaria, laddove non è previsto dalla normativa.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. V, SENTENZA N. 9954 DEL 5 MARZO 2018

(Bancarotta preferenziale – Liquidatore – Compensi – Incasso – Pregiudizio alla massa di creditori)

Non integra il reato di bancarotta per distrazione ma quello di bancarotta preferenziale il liquidatore che riconosca a se stesso il credito vantato nei confronti della società fallita o fallenda e lo incassi; infatti, il fatto che attraverso tale condotta favorisca se stesso e non un qualsiasi creditore non impedisce che sussista l’ipotesi di cui all’art. 216, comma terzo, L.fall.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. V, SENTENZA N. 9937 DEL 5 MARZO 2018

(Bancarotta fraudolenta – Particolare tenuità del fatto del danno patrimoniale)

In tema di bancarotta fraudolenta, il giudizio relativo alla particolare tenuità del fatto del danno patrimoniale deve essere posto in relazione alla diminuzione (non percentuale, ma globale) che il comportamento del fallito ha provocato alla massa attiva che sarebbe stata disponibile per il riparto, ove non si fossero verificati gli illeciti né è necessario che l’entità dell’attivo sia interamente e dettagliatamente ricostruita, essendo sufficiente, al fine di escludere la circostanza attenuante, la distrazione di beni di rilevante entità, idonea di per sé ad incidere sul riparto in misura consistente.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. VI, SENTENZA N. 10249 DEL 6 MARZO 2018

(Misure prevenzione – Terreno su cui insistono beni immobili – Discoteca – Fondo legittimo – Opere edilizie realizzate con soldi illeciti)

Sono confiscabili il terreno, acquisito legittimamente, e le opere realizzate con risorse finanziarie illecite ma solo se queste ultime hanno un valore superiore a quello del fondo acquisito legittimamente.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI – T, ORDINANZA N. 5203 DEL 6 MARZO 2018

(Rimborso d’imposta – Istanza presso ufficio territorialmente incompetente)

In tema di rimborso delle imposte sui redditi, disciplinato dall’art. 38, secondo comma, del d.P.R. 29 settembre 1973, n. 602, la presentazione di un’istanza di rimborso a un organo diverso da quello territorialmente competente a provvedere costituisce atto idoneo non solo ad impedire la decadenza del contribuente dal diritto al rimborso, ma anche a determinare la formazione del silenzio-rifiuto impugnabile dinanzi al giudice tributario, sia perché l’ufficio non competente (quando non estraneo all’Amministrazione finanziaria) è tenuto a trasmettere l’istanza all’ufficio competente, in conformità delle regole di collaborazione tra organi della stessa Amministrazione, sia alla luce dell’esigenza di una sollecita definizione dei diritti delle parti, ai sensi dell’art. 111 Cost.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, SENTENZA N. 5160 DEL 6 MARZO 2018

(Finanziamento – Interessi – Valutazione della natura usuraria – Spese di assicurazione)

Ai fini della valutazione dell’eventuale natura usuraria di un contratto di finanziamento contro cessione di un quinto della retribuzione, devono essere conteggiate anche le spese di assicurazione sostenute dal debitore per ottenere il credito, in conformità con quanto previsto dall’articolo 644, comma 4, c.p., essendo, all’uopo, sufficiente che le stesse risultino collegate alla concessione del credito, il tutto anche in epoca antecedente alle istruzioni della Banca d’Italia del 2009, dovendosi affermare che la “centralità sistematica” dell’articolo 644 c.p. in punto di definizione della fattispecie usuraria rilevante non può non valere pure per l’intero arco normativo che risulta regolare il fenomeno dell’usura e quindi anche per le disposizioni regolamentari ed esecutive e per le istruzioni emanate dalla Banca d’Italia.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, SENTENZA N. 5127 DEL 6 MARZO 2018

(Esecuzione civile – Comunicazione del provvedimento del giudice dell’esecuzione – Invio tramite pec del solo dispositivo)

In tema di opposizione agli atti esecutivi di cui all’art. 617 c.p.c., quand’anche la comunicazione del provvedimento del giudice dell’esecuzione sia avvenuta in imperfetta ottemperanza al disposto del capoverso dell’art. 45 disp. att. c.p.c., come nel caso in cui essa sia stata non integrale, la relativa nullità è suscettibile di sanatoria per raggiungimento dello scopo, anche ai fini del decorso del termine per la proposizione dell’opposizione agli atti esecutivi, ove l’oggetto della comunicazione sia sufficiente a fondare in capo al destinatario una conoscenza di fatto della circostanza che è venuto a giuridica esistenza un provvedimento del giudice dell’esecuzione potenzialmente pregiudizievole; pertanto, in tal caso è onere del destinatario, nonostante l’incompletezza della comunicazione, attivarsi per prendere utile piena conoscenza dell’atto e valutare se e per quali ragioni proporre opposizione avverso di esso ai sensi dell’art. 617 c.p.c. e nel rispetto del relativo termine, da reputarsi idoneo all’espletamento delle sue difese; ed incombe all’opponente dimostrare, se del caso, l’inidoneità in concreto della ricevuta comunicazione ai fini dell’estrinsecazione, in detti termini, del suo diritto di difesa.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. I, SENTENZA N. 5260 DEL 6 MARZO 2018

(Avvocato – Assistenza per il concordato preventivo – Ammissione al passivo – Mandato alle liti)

Deve essere annullata con rinvio la sentenza di merito che esclude dal passivo della società fallita i crediti dell’avvocato per la valutazione della situazione finanziaria della compagine in bonis e la redazione di una bozza di ricorso per il concordato preventivo, esclusione avvenuta sull’unico rilievo della mancanza di un “mandato alle liti” per definizione non richiesto e non richiedibile in materia di prestazioni stragiudiziali.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. LAVORO, SENTENZA N. 5375 DEL 7 MARZO 2018

(Apprendistato – Formazione – Causa negoziale)

Il contratto di apprendistato, che è contratto a causa mista con finalità formative, non può essere stipulato al solo scopo di far svolgere durante la durata del contratto le mansioni tipiche del profilo professionale (nel caso in esame di portalettere), ma deve prevedere al contempo un’attività di insegnamento da parte del datore di lavoro, la quale costituisce elemento essenziale e indefettibile del contratto entrando a far parte della causa negoziale.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. I, ORDINANZA N. 5490 DEL 7 MARZO 2018

(Spese straordinarie – Trattamenti estetici – Iscrizione scuola privata)

Il trattamento estetico per eliminare il problema che è fonte di disagio per la ragazza e l’iscrizione alla scuola privata i cui orari sono più compatibili con il lavoro dell’affidatario rientrano tra le spese straordinarie cui non si può sottrarre l’altro genitore che non riesce a dimostrarne la futilità.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. LAVORO, SENTENZA N. 5380 DEL 7 MARZO 2018

(Pensione di vecchiaia – Accertamento fiscale con adesione – Reddito accertato)

Ai fini della determinazione dell’entità del trattamento di pensione di vecchiaia erogato dalla cassa nazionale di previdenza e assistenza a favore degli avvocati e procuratori rileva il reddito professionale dichiarato ai fini fiscali – quale risultante dalle dichiarazioni presentate nei dieci anni solari anteriori alla maturazione del diritto ai fini dell’Irpef e non già quello definito per effetto dell’accertamento con adesione, il quale non costituisce una reale definizione del solo reddito professionale dell’avvocato, idoneo a costituire la nuova ed effettiva base imponibile ai fini contributivi ed ad incidere sull’ammontare della pensione goduta.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. IV, SENTENZA N. 10370 DEL 7 MARZO 2018

(Omicidio colposo – Lesioni personali colpose – Delegato comunale alla segnaletica – Mancata apposizione della segnaletica dello stop)

E’ condannato per omicidio colposo e lesioni gravi colpose il responsabile della protezione civile e delegato comunale alla segnaletica che, omettendo di mettere in pratica le direttive del sindaco, non colloca lo stop obbligatorio sul tratto stradale, provocando il sinistro mortale. Il dirigente comunale è titolare della posizione di garanzia finalizzata alla tutela della sicurezza degli utenti della strada al fine di garantire la regolarità della circolazione avendo, nella sua qualità di delegato dal responsabile per la segnaletica, il compito concreto di dare attuazione agli ordini imposti dal soggetto delegato dal sindaco all’assunzione delle decisioni sull’apposizione della segnaletica stradale.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. LAVORO, SENTENZA N. 5523 DELL’8 MARZO 2018

(Licenziamento – Fondato sulla posta elettronica aziendale)

Deve ritenersi illegittimo il licenziamento fondato sulla corrispondenza relativa all’indirizzo di posta elettronica del dipendente, dovendosi escludere che i messaggi siano riferibili al suo autore apparente, trattandosi di e-mail prive di firma elettronica, dovendo infatti ritenersi, quanto all’efficacia probatoria dei documenti informatici, che l’articolo 21 del decreto legislativo 82/2005 attribuisce l’efficacia prevista dall’articolo 2702 c.c. solo al documento sottoscritto con firma elettronica avanzata, qualificata o digitale, mentre è liberamente valutabile dal giudice, ai sensi dell’articolo 20 del decreto legislativo 82/2005, l’idoneità di ogni diverso documento informatico (come l’e-mail tradizionale) a soddisfare il requisito della forma scritta, in relazione alle sue caratteristiche oggettive di qualità, sicurezza, integrità ed immodificabilità.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. III, SENTENZA N. 10481 DELL’8 MARZO 2018

(Minorile – Messa alla prova – Sentenza di non luogo a procedere – Pm – Rinvio alla relazione dei servizi sociali)

La motivazione della sentenza di non luogo a procedere pronunciata ai sensi dell’articolo 29 d.p.r. n. 448/88 non può essere redatta mediante il puro e semplice rinvio alle relazioni dei servizi sociali se una delle parti ne contesti l’attitudine a fondare un positivo giudizio in ordine all’accertamento dell’andamento e al risultato della messa in prova. La parte che eccepisce il vizio di mancanza di motivazione è a sua volta tenuta, in ossequio al principio di specificità del ricorso, a illustrare in modo non generico le ragioni del proprio dissenso rispetto alla decisione impugnata, onde consentirne una delibazione di manifesta fondatezza e/o rilevanza, e a documentare la loro formale proposizione al giudice del provvedimento impugnato.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. I, SENTENZA N. 5889 DEL 12 MARZO 2018

(Assegno circolare non riscosso – Provvista finita nel fondo depositi dormienti – Diritto alla restituzione)

Una volta trascorso il termine triennale, il beneficiario dell’assegno circolare non può più ottenere il pagamento il titolo e a quel punto il richiedente l’assegno stesso potrà ripetere la provvista, senza necessità di revocare il mandato che è oggettivamente venuto meno: ne consegue che deve essere condannata alla restituzione della somma richiesta la Consap,  concessionaria dei servizi assicurativi pubblici che gestisce il fondo dei depositi dormienti, laddove resta impregiudicato nei confronti del Fondo il diritto alla restituzione del relativo importo da parte del richiedente l’emissione dell’assegno circolare non riscosso.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. II, SENTENZA N. 11075 DEL 13 MARZO 2018

(Frode informatica – Copia dei codici sorgenti)

Si configura il reato di frode informatica nella condotta consistita nella introduzione nel sistema informatico e nella estrazione di copia del database e dei codici sorgenti del programma protetto da copyright, al fine di utilizzare lo stesso software per gestire parti dell’attività di una società concorrente, in cui coloro che avevano organizzato la copia erano confluiti, configurandosi un intervento senza diritto sui dati.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, ORDINANZA N. 034 DEL 13 MARZO 2018

(Sinistro stradale – Custode –Responsabilità)

L’articolo 2051 c.c., nel qualificare responsabile chi ha in custodia la cosa per i danni da questa cagionati, come il Comune nell’incidente stradale al ciclista caduto in una buca sull’asfalto, individua un criterio di imputazione della responsabilità che prescinde da qualunque connotato di colpa, sicché incombe al danneggiato allegare, dandone la prova, il rapporto causale tra la cosa e l’evento dannoso, indipendentemente dalla pericolosità o meno o dalle caratteristiche intrinseche della prima.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. V, SENTENZA N. 11053 DEL 13 MARZO 2018

(Bancarotta per distrazione – Di ramo d’azienda)

L’imprenditore può essere punito per bancarotta per distrazione del ramo d’azienda solo quando il trasferimento riguarda fattori produttivi che rappresentano una posta attiva a bilancio.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, SENTENZA N. 6018 DEL 13 MARZO 2018

(Liquidazione – Distinzione per ciascun grado di giudizio)

Il giudice deve liquidare in modo distinto spese e onorari di ciascun grado della causa. Le parti, infatti, devono avere la possibilità di controllare i criteri di calcolo adottati e verificare la congruità della somma riconosciuta.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. II, ORDINANZA N. 6223 DEL 14 MARZO 2018

(Vendita immobiliare – Contratto preliminare – Stipula del definitivo – Diversità tra preliminare e definitivo)

Il contratto definitivo di vendita immobiliare prevale sul preliminare e la diversità tra i due atti non determina un inadempimento. La stipula del secondo negozio, infatti, costituisce l’unica fonte dei diritti e delle obbligazioni inerenti all’accordo, a meno che le parti non abbiano manifestato una espressa volontà contraria.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. VI, SENTENZA N. 11635 DEL 14 MARZO 2018

(Violazione degli obblighi di assistenza familiare – Mantenimento del figlio minore stabilito in sede civile)

Quanto alla configurabilità del reato previsto dall’art. 570, secondo comma, n. 2, c.p., nell’ipotesi di corresponsione parziale dell’assegno stabilito in sede civile per il mantenimento del figlio minore, deve affermarsi che il giudice penale deve accertare se tale condotta abbia inciso apprezzabilmente sulla disponibilità dei mezzi economici che il soggetto obbligato è tenuto a fornire ai beneficiari, tenendo inoltre conto di tutte le altre circostanze del caso concreto, dovendosi escludersi ogni automatica equiparazione dell’inadempimento dell’obbligo stabilito dal giudice civile alla violazione della legge penale, dovendosi osservare che non vi è equiparazione tra il fatto penalmente sanzionato e l’inadempimento civilistico, poiché la norma non fa riferimento a singoli mancati o ritardati pagamenti, bensì ad una condotta di volontaria inottemperanza con la quale il soggetto agente intende specificamente sottrarsi all’assolvimento degli obblighi imposti con la separazione.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. LAVORO, SENTENZA N. 6324 DEL 14 MARZO 2018

(Agevolazioni per le imprese – Qualifica di imprenditore – Coordinamento e controllo di fattori della produzione)

Solo laddove il libero professionista alleghi e dimostri di aver esercitato un’attività di coordinamento e controllo di fattori della produzione ulteriore rispetto alla tipica attività professionale, può accertarsi la natura imprenditoriale della relativa attività e da ciò riconoscersi il diritto alla fruizione delle agevolazioni di cui ai contratti di riallineamento previste dall’articolo 6 del decreto legge 508/96, convertito dalla legge 610/96.