Lettera informativa n. 38/19 del 28.02.2019 – NG 6-19

 

NEWSLETTER GIURISPRUDENZIALE n. 6-2019

DICEMBRE 2018 (II) / GENNAIO 2019 (I)

 

 

DICEMBRE 2018 (II)

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. LAVORO, ORDINANZA N. 32592 DEL 17 DICEMBRE 2018

(Nuovi compiti assegnati al dipendente – Mansioni indicate nel contratto collettivo – Demansionamento)

E’ da escludere il demansionamento nel pubblico impiego se i nuovi compiti assegnati rientrano nel contratto collettivo anche se non rispettano il bagaglio professionale. Infatti tutte le attività ascrivibili a ciascuna categoria sono considerate equivalenti e sono esigibili dal datore di lavoro senza che il giudice possa sindacarle in concreto.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. VI, ORDINANZA N. 32769 DEL 19 DICEMBRE 2018

(Fruizione – Proprietario esclusivo – Pagamento di una somma annuale – Spazio aperto al pubblico)

Deve ritenersi legittima da parte del condominio l’imposizione del pagamento annuale di una somma a carico del proprietario esclusivo per la fruizione degli spazi comuni da parte del suo esercizio commerciale, a nulla rilevando che detta area sia aperta al pubblico, dovendosi escludere una compressione fino al limite estremo del diritto di proprietà dell’ente di gestione.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. UNITE, SENTENZA N. 32781 DEL 19 DICEMBRE 2018

(Consigli degli ordini circondariali forensi – Ineleggibilità – Due mandati consecutivi – Svolti anche in epoca anteriore alla legge 113/17)

In tema di elezioni dei Consigli degli ordini circondariali forensi, la disposizione dell’articolo 3, comma 3, secondo periodo, della legge 113/17, in base alla quale i consiglieri non possono essere eletti per più di due mandati consecutivi, si intende riferita ai mandati espletati anche solo in parte prima della sua entrata in vigore, con la conseguenza che, a far tempo dall’entrata in vigore di detta legge (21 luglio 2017) e fin dalla sua prima applicazione in forza del comma 3 del suo articolo 17, non sono eleggibili gli avvocati che abbiano già espletato due mandati consecutivi (esclusi quelli di durata inferiore al biennio ai sensi del comma 4 del medesimo articolo 3 legge 113/17) di componente dei Consigli dell’ordine, pure se anche solo in parte sotto il regime anteriore alle riforme di cui alle leggi 247/12 e 113/17.

 CASSAZIONE CIVILE, SEZ. II, ORDINANZA N. 33069 DEL 20 DICEMBRE 2018

(Casa coniugale in comproprietà – Assegnazione a uno dei coniugi – Successiva divisione dei beni – Valore di mercato della casa – Detrazione del diritto di abitazione)

Il diritto di abitazione del coniuge assegnatario non va calcolato in sede di divisione della casa familiare comune. Nello stimare i beni per la formazione delle quote, infatti, non si può tener conto di un diritto che è attribuito nell’esclusivo interesse dei figli. Se fosse accolta una diversa conclusione si realizzerebbe un indebito vantaggio per l’assegnatario che potrebbe, dopo la divisione, alienare il bene a terzi senza alcun vincolo e per il prezzo integrale.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. III, SENTENZA N. 32935 DEL 20 DICEMBRE 2018

(Pretesa creditoria per compenso relativo a prestazione d’opera – Opposizione a decreto ingiuntivo – Insufficienza probatoria delle annotazioni contabili – Valenza probatoria della registrazione della fattura passiva nella contabilità della società resistente)

Il fatto che le scritture prescritte dalle leggi tributarie che non rientrino fra quelle soggette a registrazione non fanno prova contro l’imprenditore non impedisce di considerarle idonee prove scritte dell’esistenza di un credito, giacché la relativa annotazione, con richiamo alla fattura da cui nascono, costituisce atto ricognitivo in ordine ad un fatto produttivo di un rapporto giuridico sfavorevole al dichiarante, con efficacia confessoria ex articolo 2720 c.c.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. VI, SENTENZA N. 58225 DEL 21 DICEMBRE 2018

(Falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico – Compravendita – Libertà del bene – False dichiarazioni rese dalle parti – Al notaio rogante)

Stante la non riferibilità al contratto di compravendita di una funzione di attestazione di verità in ordine all’esistenza di garanzie reali o di vincoli derivanti da pignoramento o da sequestro sul bene oggetto della cessione, deve escludersi in radice la configurabilità del reato di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico in relazione a false dichiarazioni rese dalle parti al notaio rogante in ordine alla libertà del bene.

 

GENNAIO 2019 (I)

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. II, ORDINANZA N. 128 DEL 7 GENNAIO 2019

(Servitù –Spese necessarie alla conservazione)

Il proprietario del fondo dominante è tenuto di per sé a sopportare, in proporzione ai vantaggi che ne riceve, le spese necessarie per la conservazione della servitù sostenute dal proprietario del fondo servente, in applicazione estensiva dell’articolo 1069, comma 3, c.c., e ciò anche quando le spese siano eseguite dal proprietario del fondo servente nel proprio interesse.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. IV, SENTENZA N. 412 DELL’8 GENNAIO 2019

(Omicidio colposo – Esercenti la professione sanitaria – Linee guida)

In tema di responsabilità degli esercenti la professione sanitaria, in base all’art. 2, quarto comma, c.p., la motivazione della sentenza di merito deve indicare se il caso concreto sia regolato da linee-guida o, in mancanza, da buone pratiche clinico-assistenziali, valutare il nesso di causa tenendo conto del comportamento salvifico indicato dai predetti parametri, specificare di quale forma di colpa si tratti (se di colpa generica o specifica, e se di colpa per imperizia, o per negligenza o imprudenza), appurare se ed in quale misura la condotta del sanitario si sia discostata da linee-guida o da buone pratiche clinico-assistenziali.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. LAVORO, SENTENZA N. 180 DELL’8 GENNAIO 2019

(Casse previdenziali dei professionisti – Contributo di solidarietà – Prerogativa del legislatore)

Al fine di confermare l’estraneità del contributo di solidarietà sulla pensione ai criteri di determinazione del trattamento e conseguentemente anche al principio del necessario rispetto del pro rata va richiamata la sentenza 173/16 della Corte Costituzionale che, nel valutare l’analogo prelievo disposto dall’articolo 1, comma 486, della legge 147/13, ha affermato che si è in presenza di un prelievo inquadrabile nel genus delle prestazioni patrimoniali imposte per legge, di cui all’articolo 23 della Costituzione, avente la finalità di contribuire agli oneri finanziari del sistema previdenziale: ne consegue che esula dai poteri riconosciuti dalla normativa la possibilità per le Casse di emanare un contributo di solidarietà in quanto esso, al di là del suo nome, non può essere ricondotto ad un «criterio di determinazione del trattamento pensionistico», ma costituisce un prelievo che può essere introdotto solo dal legislatore.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. I, SENTENZA N. 287 DEL 9 GENNAIO 2019

(Notifica ad un indirizzo PEC non presente nel ReGIndE – Rimessione in termini)

Non può essere disposta la rimessione in termine la parte che ha effettuato la notifica dell’atto processuale ad un indirizzo PEC non presente nel ReGIndE. Infatti solo ove l’esito negativo del processo notificatorio sia dipeso da un fatto oggettivo ed incolpevole, del quale la parte notificante deve offrire una puntuale e rigorosa dimostrazione, è possibile fissare un ulteriore termine per la notificazione.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. UNITE, SENTENZA N. 328 DEL 9 GENNAIO 2019

(Relazione funzionale – Rapporto di servizio temporaneo e di fatto – Con la pubblica amministrazione – Giurisdizione contabile)

È idonea a radicare la responsabilità contabile l’esistenza di una relazione funzionale tra l’autore dell’illecito causativo di danno patrimoniale – che ben può essere un soggetto privato – e l’ente pubblico danneggiato. Tale relazione è configurabile non solo in presenza di un rapporto organico, ma anche quando sia ravvisabile un rapporto di servizio in senso lato, in quanto il soggetto, pur se estraneo alla pubblica amministrazione, venga investito, seppure in modo temporaneo e anche di fatto, dello svolgimento di una data attività della pubblica amministrazione.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. TRIBUTARIA, ORDINANZA N. 326 DEL 9 GENNAIO 2019

(Cessione ramo azienda – Complessiva operazione realizzata – Collegamento funzionale)

In tema di imposta di registro deve effettuarsi una qualificazione oggettiva degli atti secondo la causa concreta dell’operazione negoziale complessiva. Se ravvisato un collegamento negoziale l’articolo 20 del Dpr. n. 131/86 va interpretato, alla luce dei principi di ragionevolezza e di capacità contributiva, nel senso che tale imposta debba essere commisurata alla complessiva operazione economica oggettivamente realizzata dal punto di vista civilistico dal contribuente, non ostandovi che l’imposta di registro sia formalmente un’imposta d’atto.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. I, SENTENZA N. 277 DEL 9 GENNAIO 2019

(Rimesse su conto corrente bancario – Natura solutoria o ripristinatoria)

In tema di azione revocatoria fallimentare, l’art. 67, comma 2, lett. b), r.d. n. 267/1942 (nel testo modificato dal d.l. n. 35/2005, convertito, con modificazioni, nella I. n. 80/2005), prescinde dalla natura solutoria o ripristinatoria della rimessa e quindi dal fatto che la stessa afferisca a un conto scoperto o solo passivo, ma impone al giudice del merito di accertare la revocabilità della rimessa stessa avendo riguardo, oltre che alla consistenza, alla durevolezza di essa. Accertamento che non può essere surrogato dalla semplice quantificazione della differenza tra l’ammontare massimo raggiunto dalle pretese della banca nel periodo per il quale è provata la conoscenza dello stato di insolvenza e l’ammontare residuo delle stesse alla data in cui si è aperto il concorso, come previsto dal successivo art. 70, comma 3 (nel testo novellato dal cit. d.l. n. 35/2005 e modificato, da ultimo, dalla I. n. 169/2008), giacché quest’ultima disposizione indica solo il limite massimo dell’importo che il convenuto in revocatoria può essere tenuto a restituire. In tema di azione revocatoria fallimentare, le rimesse effettuate dal terzo sul conto corrente dell’imprenditore, poi fallito, non sono revocabili quando risulti che il relativo pagamento non sia stato eseguito con danaro del fallito e che il terzo, utilizzatore di somme proprie, non abbia proposto azione di rivalsa verso l’imprenditore prima della dichiarazione di fallimento né che abbia così adempiuto un’obbligazione relativa ad un debito proprio. In tema di revocatoria delle rimesse in conto corrente bancario effettuate da un imprenditore poi dichiarato fallito, nel caso di plurime operazioni di segno opposto nella stessa giornata in cui appaia uno scoperto di conto, il fallimento che chieda la revoca di rimesse aventi carattere solutorio in relazione al saldo infragiornaliero e non al saldo della giornata, ha l’onere di dimostrare l’esistenza di atti aventi carattere solutorio e, dunque, la cronologia dei singoli movimenti, cronologia che non può essere desunta dall’ordine delle operazioni risultante dall’estratto conto ovvero dalla scheda di registrazione contabile, in quanto tale ordine non corrisponde necessariamente alla realtà e sconta i diversi momenti in cui, secondo le tipologie delle operazioni, vengono effettuate le registrazioni sul conto, sicché in mancanza di tale prova devono intendersi effettuati prima gli accrediti e poi gli addebiti.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. LAVORO, ORDINANZA N. 276 DEL 9 GENNAIO 2019

(Salubrità dei luoghi di lavoro – Fumo passivo – Danno biologico)

Deve essere confermata la sentenza che condanna il datore a risarcire il danno biologico da fumo passivo al lavoratore operato per tumore faringeo con invalidità permanente al 40 per cento, laddove l’eziologia professionale della patologia emerge dalla consulenza tecnica d’ufficio che ha escluso l’ascrivibilità ad altri fattori dal momento che il fumo passivo è riconosciuto dalla scienza medica quale causa di cancro delle vie aeree superiori.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. LAVORO, SENTENZA N. 428 DEL 10 GENNAIO 2019

(Licenziamento – Giusta causa – Condotte extralavorative – Anteriori all’instaurazione del rapporto)

In tema di licenziamento deve ritenersi che le condotte extra lavorative, che possono assumere rilievo ai fini dell’integrazione della giusta causa, afferiscano non alla sola vita privata in senso stretto bensì a tutti gli ambiti nei quali si esplica la personalità del lavoratore e non debbano essere necessariamente successive all’instaurazione del rapporto, sempre che si tratti di comportamenti appresi dal datore dopo la conclusione del contratto e non compatibili con il grado di affidamento richiesto dalle mansioni assegnate al dipendente e dal ruolo da quest’ultimo rivestito nell’organizzazione aziendale.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. II, SENTENZA N. 473 DEL 10 GENNAIO 2019

(Distanze legali – Edificio ricostruito in sostituzione del fabbricato preesistente – Balconi realizzati per la prima volta)

L’apertura di nuovi balconi su un edificio ricostruito in sostituzione di un precedente manufatto, che ne era del tutto sprovvisto, non incide solo sull’aspetto architettonico della costruzione ma ne modifica i punti esterni e la superficie verticale. Sono esclusi, quindi, dal calcolo delle distanze solo gli sporti con funzione meramente ornamentale, di rifinitura o accessoria, non anche le sporgenze degli edifici aventi particolari proporzioni, come i balconi, costituite da solette aggettanti anche se scoperte, di apprezzabile profondità ed ampiezza, specie ove la normativa locale non preveda un diverso regime giuridico per le costruzioni accessorie.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. LAVORO, SENTENZA N. 519 DELL’11 GENNAIO 2019

(Gestione separata – Avvocato già titolare di pensione – Partita Iva – Iscrizione alla gestione separata)

Il professionista già titolare di pensione che si apre la partita Iva per svolgere attività da cui trae un reddito inferiore ai limiti minimi per l’iscrizione alla cassa previdenziale deve in ogni caso iscriversi alla gestione separata.

CASSAZIONE PENALE, SEZ. V, SENTENZA N. 1275 DELL’11 GENNAIO 2019

(Diffamazione – Diffamazione a mezzo stampa – Testata giornalistica telematica – Assimilazione alla stampa cartacea)

In caso di diffamazione risponde per omesso controllo anche il direttore della testata giornalistica laddove quest’ultima è funzionalmente assimilabile a quella tradizionale in formato cartaceo e rientra nella nozione di “stampa” di cui all’articolo 1 della legge 47/1948.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. LAVORO, SENTENZA N. 834 DEL 15 GENNAIO 2019

(Appalto – Interposizione fittizia – Stipendi e contributi – Committente)

Il principio di solidarietà tra committente, appaltatore e subappaltatore sancita dall’articolo 29, comma 2, del Dlgs. n. 276/03, che garantisce il lavoratore circa il pagamento dei trattamenti retributivi dovuti in relazione all’appalto, cui ha personalmente dedicato le proprie energie lavorative, esonera il lavoratore dall’onere di provare l’entità dei debiti gravanti su ciascuna delle società appaltatrici convenute in giudizio.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. TRIBUTARIA, ORDINANZA N. 733 DEL 15 GENNAIO 2019

(Società – Evasione fiscale – Soci – Responsabilità)

Va annullato l’atto impositivo emesso a carico dei soci della società cancellata dal registro delle imprese se non risulta accertato che siano stati gli autori dell’evasione fiscale per conto della società o che fossero della stessa amministratori, liquidatori o rappresentanti, allorquando i soci nulla hanno ricevuto per effetto del bilancio di liquidazione della società. In tal caso essi non sono tenuti a rispondere dei debiti contratti dall’ente collettivo, neppure se di natura tributaria.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. V, ORDINANZA N. 736 DEL 15 GENNAIO 2019

(Cartella di pagamento – Contribuente deceduto – Conoscenza del fatto da parte del fisco – Notifica agli eredi – Al domicilio del defunto in maniera impersonale)

Gli atti impositivi destinati al contribuente che sia deceduto, nell’ipotesi in cui sia stata eseguita la comunicazione di cui all’articolo 65, comma 2, del d.p.r. n. 600 del 1973, da parte degli eredi circa le proprie generalità e il proprio domicilio fiscale, devono essere diretti e notificati personalmente e nominativamente agli eredi nel domicilio fiscale da costoro comunicato. In mancanza, gli atti impositivi intestati al dante causa possono essere notificati nell’ultimo domicilio dello stesso, ma agli eredi collettivamente e impersonalmente, qualora l’ufficio sia comunque a conoscenza del decesso del contribuente, non sussistendo altrimenti la possibilità di procedere alla notifica impersonale prevista dalla legge.

CASSAZIONE CIVILE, SEZ. V, ORDINANZA N. 734 DEL 15 GENNAIO 2019

(Atto costitutivo di trust – Cessione reale al trustee e mancata previsione di rientro dei beni al disponente – Imposta di registro)

L’atto di costituzione di trust sconta l’imposta di registro sulle donazioni in misura proporzionale se la cessione al trustee è reale e non si prevede il rientro dei beni al disponente. In questo caso, infatti, il vincolo di destinazione è idoneo a produrre un effetto traslativo funzionale al trasferimento ai beneficiari senza alcun effetto di segregazione del bene.